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L’esercito siriano infligge un’altra sconfitta all’ISIS. Liberata Quraytayn

Dopo aver liberato Palmira, otto giorni fa, l’esercito siriano ha inflitto un’altra dura sconfitta all’ISIS liberando la città cristiana di Quraytayn, in mano al gruppo terroristico da agosto 2015. Alcune ore fa nella campagna sud-orientale del Governatorato di Homs, la 43a e la 63a brigata della 4a Divisione meccanizzata dell’esercito arabo siriano hanno liberato la città strategica di Quraytayn dopo una violenta battaglia con l’ISIS. L’esercito siriano nelle ultime 48…


Come sopravvivere sul campo di battaglia della guerra di informazione

C’è indubbiamente una guerra mediatica in corso. Ci sono mentitori convinti, gente che stupidamente ripete le stesse bugie, analisti scadenti ed opinioni promosse al rango di analisi. Per poter distinguere sempre una maggior quantità di informazione dalla disinformazione, si possono usare alcuni sistemi molto semplici. Ma, prima di tutto, bisogna che le persone si dedichino personalmente ad inseguire la verità, non importa dove, avendo il coraggio di accettare una realtà…


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I mercati parlano chiaro: Berlusconi è stato mandato in pensione. Lui, non ha ancora capito che cosa sta accadendo

“L’Italia è l’unica nazione capitalista al mondo, in cui il comunismo non  mai caduto”. Indro Montanelli. Ottobre 1999.     Silvio Berlusconi è un leader politicamente finito. Lo sa lui, lo sanno i suoi, lo sanno tutti. Tutto sta a vedere –questa è l’unica risposta ancora da decifrare- se finirà nei guai anche economicamente, finendo sul lastrico, trascinandosi appresso tutte le sue aziende, ma proprio tutte, nessuna esclusa. Il che,…


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Per una RAI libera dai partiti #raisenzapartiti

Molti mi chiedono perché i partiti che hanno ridotto l’Italia in una comprimaria e consegnato le prossime generazioni alla miseria e all’emigrazione hanno avuto ancora la maggioranza dei voti alle scorse elezioni. La risposta è che una parte della popolazione italiana vive in un gigantesco Truman show, la cui responsabilità va attribuita per intero ai giornalisti italiani, con le solite poche e, in un Paese come il nostro, più che…


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Ungheria – Modello Pechino

La controversa legge sui media voluta dal premier ungherese Viktor Orbán è in vigore da luglio. Un mese dopo, i suoi risultati sono evidenti: licenziamenti in massa dei giornalisti critici e accuse al capo del governo di voler obbligare i media pubblici ad allinearsi con una politica sempre più autoritaria. In Ungheria, i licenziamenti non nascondono motivazioni politiche? Non sono un tentativo di liberarsi dei direttori invisi al governo? Allora…