Nelle nostre ultime notizie sulle pensioni lo abbiamo spesso pronosticato: prima del referendum costituzionale era scontato che arrivasse il “bonus” alla Renzi per acchiappare voti.
La tempistica è stata perfetta: prima l’annuncio della data del referendum (4 dicembre 2016), poi l’ospitata in tv da Paolo Del Debbio a Quinta Colonna. con l’annuncio del regalino elettorale in arrivo.
Renzi ha puntato sulla stessa strategia degli 80 euro in busta paga con i quali ha vinto le Europee 2014: mettere più soldi nella quattordicesima delle pensioni più basse.
Pensioni ultime novità sulla quattordicesima (27 settembre 2016): Matteo Renzi punta di nuovo sul bonus per vincere il referendum
L’annuncio è stato piuttosto fumoso nei dettagli, ma dovrebbe funzionare così: oggi le pensioni minime fino a 750 euro al mese percepiscono 40 euro al mese di quattordicesima. L’idea del governo Renzi sarebbe quella di raddoppiare questa somma, portandola a 80 euro al mese e versandola in un’unica soluzione, quindi circa mille euro extra una volta l’anno.
Renzi si è fatto anche scappare un “vediamo se ce la facciamo” riferendosi alla possibilità di dare la quattordicesima anche fino ai 1.000 euro di assegno Inps mensile.
Si vede quindi in controluce la difficoltà del far quadrare i conti, perché un conto è aumentare la quattordicesima a chi già la prende (circa 2.2 milioni di pensionati), un altro conto è estendere la platea dei beneficiari fino ai mille euro di reddito mensili, soluzione che comporterebbe un raddoppiamento degli aventi diritto.
E’ chiaro che da un punto di vista elettorale sarebbe stata preferibile quest’ultima novità sulla quattordicesima, ma evidentemente fra l’Ue che sta spernacchiando Renzi e il Pil 2016 più basso delle previsioni (come testimonia anche la recentissima nota di aggiornamento del Def).
Ultime novità pensioni (27 settembre 2016): 80 euro al mese di quattordicesima in cambio della Costituzione
Insomma, la proposta indecente di Renzi è chiara: con la riforma costituzionale realizzo tot risparmi, con i quali vi aumento la quattordicesima. Quindi se al referendum costituzionale votate sì, buon per voi. Se votate no, il governo cade e quindi peggio per me e peggio per voi.
Peccato però che le cose non sembrerebbero stare esattamente così, visto che i risparmi realizzati con la riforma sarebbero di appena una cinquantina di milioni di euro (lo dice la Ragioneria di Stato), cifra un po’ diversa da quella che Renzi ha calcolato sulla lavagna.
L’ex sindaco di Firenze punta a portare al voto quegli italiani a cui non importa nulla della riforma costituzionale, ma a cui interessa molto avere qualche spicciolo in più in tasca: l’unica speranza per superare il No (stimato a 15 milioni di voti) è quella di alzare l’affluenza in questo modo.
Distruggere la Costituzione in cambio di un bonus sulle pensioni sarebbe davvero triste. Il 4 dicembre saremo l’Italia della lavagna o quella del cancellino?
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