Gli USA “tirano la coda” all’Orso russo mentre Obama straparla di pace

di Luciano Lago

Mentre Obama si reca in Giappone ad Hiroshima e straparla di pace:  “………. dobbiamo fare di tutto per distruggere gli armamenti o per bloccare gli acquisti da parte di fanatici di queste armi. Ma questo non è e non sarà mai abbastanza. In tutto il mondo le bombe e i fucili creano morte. Dobbiamo cambiare modo di pensare per bloccare conflitti e usare la diplomazia”.
Parole al vento che segnano l’ipocrisia di un Presidente “premio Nobel per la Pace” la cui presidenza è stata segnata da un numero spropositato di conflitti e di azioni di sobillazione create per rovesciare governi e provocare tensioni e nuovi conflitti, oltre ad una politica di riarmo nucleare e di disseminazione di basi militari che ha incrementato come mai prima il grande business del gigantesco apparato militare/ industriale USA che si autoalimenta con le guerre continue imposte dalla potentissima lobby degli armamenti. Vedi le 7 guerre del premio Nobel per la Pace.

Risulta poi oltremodo incredibile che Obama abbia l’impudenza di parlare di “acquisti da parte di fanatici delle armi ” quando è ormai noto e consolidato il fatto che sono stati gli USA nel corso degli anni ad armare ed addestrare decine di migliaia di fanatici jihadisti salafiti da utilizzare per rovesciare i governi legittimi in Medio Oriente (Siria, Libia ed Iraq fra gli altri) per le proprie finalità geopolitiche di ridefinizione dei confini degli Stati ed imposizione della propria egemonia (e quella di Israele) su tutta la regione.

Sarebbe poi molto lungo elencare i Paesi che, grazie all’opera diplomatica dell’amministrazione Obama, sono precipitati nel caos. Basti nominarne uno: l’Egitto, divenuto una trappola mortale per i cristiani (10% della popolazione), dominato dal partito emanazione dei Fratelli Musulmani per un anno, dopo che Obama aveva fatto scaricare il regime di Mubarak. Quando i Fratelli Musulmani (finanziati dagli USA), dopo aver creato caos politico, crisi economica e collasso dell’ordine pubblico, sono stati cacciati da un golpe militare effettuato a furor di popolo, Obama pare reiterare nella sua strategia di prima, difendendo i Fratelli Musulmani ed attaccando il Governo di Al Sisi, non gradito agli USA. Gli altri paesi, già protagonisti della Primavera Araba, a partire dalla Tunisia (per non parlare della Libia) paiono voler seguire lo stesso copione egiziano.  Per non parlare dell’Iraq, della Libia, della Somalia e della Siria dove i conflitti sono stati provocati dall’ingerenza USA dale azioni di sobillazione praticate dai servizi di intelligence USA allo scopo di rovesciare i governi e creare smembramento dei paesi oggetto delle “attenzioni” di  Washington.

È questo il risultato degli “sforzi straordinari nel rafforzare la diplomazia internazionale e la cooperazione tra i popoli” del presidente Obama.

Nel frattempo a sugellare quanto sia ipocrita e falso il discorso di Obama in Giappone, le forze armate USA e NATO, con migliaia di soldati e veicoli corazzati, si accingono ad una mega esercitazione nell’area baltica(Saber Strike), dal 30 di Maggio al 22 Giugno che si svilupperà tra Lettonia, Estonia e Lituania, la maggiore per numero di forze dalla Guerra fredda in poi,  effettuata proprio sotto i confini della Federazione Russa allo scopo di ” dare una prova efficace di reazione miltare rapida con riunione e schieramento di forze in breve tempo”, come recita il Comando NATO.
Il presidente del comitato congiunto dei Capi di Stato Maggiore degli Stati Uniti, il generale Joseph Dunford,ha dichiarato che “l’addestramento e le esercitazioni miltari in Europa delle forze NATO hanno come obiettivo dimostrare alla Russia la forza della NATO”. In pratica dall’altra parte del confine, i russi sentiranno il rombo dei motori e l’eco delle cannonate che spareranno le artiglierie delle forze USA per “intimidire” l’”orso russo” e difendere l’Europa da quella che Washington definisce “la minaccia russa”.

Da notare che da poco tempo gli stessi strateghi di Washington hanno terminato i lavori di installazione e dispiegamento del sistema “Aegis” in Romania e prossimamente anche in Polonia , un sistema antimissile con capacità nucleare, e il suo scopo, secondo il comando USA, sarebbe quello di garantire la piena tutela dei partner della NATO in Europa dalle “crescenti minacce balistiche”, non si specifica da parte di chi ma si accennna ad un possibile pericolo da parte dell’Iran (?).

I russi hanno risposto che l’installazione di questo sistema rappresenta una violazione dei precedenti accordidi equlibrio nucleare in Europa e si chiedono e pongono la domanda: perchè il sistema di difesa missilistica si trova in Romania se è destinato a proteggere l’Europa da una presunta minaccia iraniana?

Si comprende bene come l’Amministrazione di Washington, dopo aver circondato la Russia di basi militari sotto i suoi confini,  si dedichi ad agitare continuamente  la “minaccia russa” in modo da creare la psicosi dell’”aggressione russa” in Europa, un buon pretesto per far aumentare le spese militari dei partners europei della NATO, per evitare un riavvicinamento degli Stati europei  verso Mosca e per allontanare il rischio che vengano messe in discussione le sanzioni alla Russia, quelle stesse sanzioni che hanno danneggiato economicamente l’Europa e che oggi vengono apertamente contestate da alcuni paesi.
Gli americani che dispongono di circa un migliaio di basi ed installazioni militari in giro per il mondo e che schierano  massicce forze areo navali in tutti gli oceani e nei 5 continenti, nella loro presunzione di essere “un paese eccezionale” ritengono sempre che siano gli altri “la minaccia” e mai pensano di essere percepiti loro stessi come una minaccia dagli altri popoli e dalle altre nazioni, in particolare da quelle che non vogliono rinunciare alla propria indipendenza ed autonomia e non si rassegnano a sottostare al dominio imperiale, economico e militare, da parte degli USA.

La mappa delle basi USA nell'Eurasia
La mappa delle basi USA nell’Eurasia

L’enorme apparato mediatico di cui dispone la strategia del potere americano e britannico in tutti i continenti (dalla CNN alla BBC, alla ABC , Sky, Fox News, ecc. oltre in Europa a  giornali come l’Economist,  Le Monde fino a  Repubblica, Corriere della Sera, La Stampa, inclusa la RAI e Mediaset in Italia),  tende a diffondere le tesi della propaganda atlantista e rovesciare i pericoli e le minacce scaricandoli sui paesi non allineati agli USA.

Il pericolo per il mondo sarebbe rappresentato dalla Russia., dalla Cina, dall’Iran, dalla Corea del Nord e persino dal Venezuela e dall’Ecuador, visti come paesi che possono mettere in pericolo la “sicurezza nazionale” degli USA.

I media hanno amplificato il messaggio di Obama in Giappone e  vorrebbero convincere la gente che gli USA lavorano per creare “stabilità, pace e democrazia”. Non per nulla anche in Italia si odono dichiarazioni di appoggio da parte dei vari esponenti politici, come ad esempio quelle ultime dell’ex presidente Napolitano, instancabile nel sostenere le tesi atlantiste, il quale ha dichiarato entusiasta: “Obama sta gettando le basi per un futuro di pace”.  Se questa affermazione proviene  dal personaggio che più di ogni altro si impuntò e fece pressioni sul Governo italiano di allora  per l’intervento dell’Italia in Libia, con i risultati oggi visibili, bisogna iniziare a preoccuparsi.

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