Il cancelliere polacco: La UE si trova alle origini di una crisi per la Polonia

Nel momento attuale  si sta verificando un raffreddamento delle relazioni tra la UE ed il nuovo Governo nazionalista di destra a Varsavia, tanto che  il ministro degli Esteri polacco ha assicurato che la UE si è trasformata nel fondamento della crisi per la Polonia.
“Tutti sappiamo che più Europa significa più crisi in Polonia”, ha scritto Witold Waszczykowski, Giovedì in un comunicato pubblicato sulla pagina web del Ministero.
Il cancelliere polemizza, su questa linea, contro il progetto di Associazione Orientale, progettato per avvicinare alla UE gli  Stati che in precedenza erano nell’orbita sovietica , indicando che questo piano ha fallito nei suoi tentativi per dare stabilità ad alcuni paesi vicini come l’Ucraina.

“Tutti sappiamo che più Europa significa più crisi in Polonia”, ha scritto il ministro degli Esteri polacco Witold Waszczykowski.
Il raffreddamento delle relazioni avvenuto negli ultimi mesi, fra la Polonia  e la UE,  è dovuto anche alla riforma del Tribunale Costituzionale avviata dal Governo formato dal partito nazionalista di Legge e Giustizia (PiS) e per le leggi con cui si vuole rafforzare il controllo dello Stato sui media (TV e radio)in mano pubblica. Leggi che vengono contestate dall’Unione Euopea come contrarie ai principi stabiliti nella carta della UE.

Il ministro polacco  approfitta anche dell’occasione per criticare i piani della Germania di installare un secondo gasdotto nell’arco del progetto Nord Stream2, che porterà il gas dalla Russia alla Germania attraverso il mare Baltico. La Polonia ha considerato per molto tempo questo progetto come una minaccia alla propria sicurezza energetica, che deriva dal suo ruolo quale paese di transito del gas russo attraverso il gas dotto Yamal-Europa.

Gli esperti della fondazione indipendente polacca Stefan Batory hanno indicato in una informativa pubblicata il giovedì che, nonostante che il Governo del PiS non abbia dei piani per fare pressione ed esigere una uscita dal blocco europeo o un polexit, tuttavia ileaders del partito credono che i giorni della UE siano ormai contati.
I conservatori polacchi “stanno piuttosto pensando ad un polexit per difetto, come risultato di una disintegrazione del blocco europeo”, stimano gli esperti della fondazione.  Fonte: Hispan Tv

NOTA: Da notare che il raffreddamento dei rapporti del governo polacco con la UE risalgono a quando, il 31 dicembre 2015, era stata approvata dal parlamento di Varsavia la nuova legge sui media di Stato che non era piaciuta a Bruxelles.
In un’intervista rilasciata al quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung, Oettinger aveva preannunciato che il testo della riforma dell’informazione pubblica avrebbe dovuto essere esaminato dalla Commissione europea. Se la Polonia non avesse tenuto conto delle modifiche proposte da Bruxelles, l’Ue sarebbe stata pronta ad avviare una «procedura per violazione dei valori europei fondamentali».

Un iter questo che potrebbe comportare sanzioni pesanti contro Varsavia come il ritiro del diritto di voto della Polonia nel Consiglio europeo.
Viene considerato che la Commissione Europea è la stessa che non ha avuto alcuna remora nel considerare la domanda di ammissione alla UE della Turchia del regime di Erdogan, accusato di gravi violazioni della libertà di informazione (ha chiuso i giornali di opposizione e incarcerato molti giornalisti) e di massacri della popolazione curda. Il doppio standard di giudizio da parte della UE viene asperamente criticato dagli esponenti del governo polacco e da altri osservatori.

 

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