Il Belgio e Bruxelles, cuore pulsante dell’Europa mondialista, quello che si proponeva come paese modello dell’integrazione e come società multiculturale è oggi fortemente scosso dagli ultimi avvenimenti e deve confrontarsi con una scomoda realtà: il multiculturalismo è fallito. Adesso vediamo in pieno gli effetti e la pericolosità di questo modello.
A Bruxelles il livello di immigrazione è stato molto elevato, lo scrivono gli stessi giornali belgi, che in molti quartieri della città i musulmani sono la maggioranza, nelle scuole pubbliche il 41 per cento degli allievi sceglie di iscriversi ai corsi di islam e casi di estremismo sono all’ordine del giorno. Nel 2010, ci fu il caso di un professore che teneva uno di questi corsi ed era stato ripreso mentre insegnava che «le ragazze adolescenti che non portano il velo commettono peccato» e che «ebrei e cristiani andranno all’inferno, dove dimoreranno eternamente». L’insegnante è era stato sospeso per appena quattro mesi.
Si sapeva che dal Belgio sono arrivati in Siria un numero record di Jihadisti arruolati dalle cellule saudite e dai reclutatori che da tempo operano nel paese europeo. I 13 jihadisti arrestati giovedì dalla polizia a Verviers, dopo uno scontro a fuoco nel quale hanno perso la vita due terroristi all’interno di un’operazione antiterrorismo, avevano in progetto di compiere attacchi indiscriminati e sequestri di ostaggi, forse anche di decapitare un importante personaggio. Significativo che una folla di islamici, residenti del quartiere, aveva cercato di impedirne l’arresto.
Tutto questo ha un significato: i terroristi islamici sono come i pesci che nuotano nella loro acqua, si mimetizzano nel loro ambiente. Il risultato dell’immigrazione e delle porte aperte delle società europee, voluto fermamente dai mondialisti , in primis dai personaggi dell’Unione Europea, con l’idea utopistica di costituire una società multiculturale dove tutti convivono in armonia. I fatti smentiscono nettamente le idee astratte e le utopie dei mondialisti: le culture radicalmente diverse, come quella islamica di ispirazione sunnita/salafita, rifiutano di integrarsi.

L’allerta in Belgio è adesso al massimo livello in tutto il Paese ma i buoi sono già fuggiti dalle stalle. Dei due jihadisti uccisi nella retata dell’altro giorno, Redwane Hajaoui e Tarik Jadaoun, il primo era sicuramente stato in Siria a combattere la guerra santa. Un terzo ferito negli scontri a fuoco è di origine cecena, comunità ben nutrita in Belgio grazie alla facilità con cui è possibile ottenere l’asilo politico. Tutto questo non può rappresentare una sorpresa per chi conosce il quartiere di Verviers, soprannominato il Belgistan.
Le autorità pubbliche del Belgio ci tenevano molto al loro modello di multiculturalismo ed avevano fatto di tutto per sostenerlo . Bruxelles aveva puntato su un modello di società laica , avulsa da qualsiasi tradizione cristiana e priva di valori etici . In Belgio, per non offendere nessuno, ad esempio, le vacanze scolastiche di Natale sono state rinominate “vacanze d’Inverno”, quelle che coincidono con la festa di Tutti i santi sono diventate “congedo d’Autunno” e le vacanze di Pasqua sono ora “le vacanze primaverili”. Vietati i simboli religiosi negli ambienti pubblici, diffuse da tempo le idee di parità tra famiglia tradizionale e coppie gay, eutanasia, adozioni libere per le coppie gay, ecc..
Il Belgio è anche il Paese dove le Femen hanno tirato una torta in faccia all’arcivescovo di Bruxelles André-Joseph Léonard, senza che ci fosse alcuna protesta, mentre i cattolici, quelli che hanno provato a mettere in discussione l’eutanasia infantile, sono stati accusati di «ingerenza intollerabile».
Il risultato di tutto questo è sotto gli occhi di tutti: in un paese dove una buona parte della popolazione è costituito da immigrati, la cultura più forte e più aggressiva, quella islamica sunnita/salafita, ha preso il sopravvento sulle altre e reclama la preminenza dei propri valori, richiede l’osservanza delle leggi islamiche e contesta il sistema sociale laico e democratico esistente in Belgio ed attacca militarmente in forma terroristica.
L’Eden promesso dai mondialisti della società multiculturale si è tramutato in un inferno dove regna la violenza e la sopraffazione.
In Italia stiamo viaggiando verso lo stesso modello di società multiculturale di tipo belga che è fortemente voluto fra gli altri, da Laura Boldrini, terza carica dello Stato, la quale ci ha pronosticato una immigrazione di minimo 400.000 elementi ogni anno per arrivare presto al modello multiculturale, fondamentale, secondo lei, per sopperire alla scarsa natalità delle famiglie italiane. Vedi: La Boldrini spalanca le porte: “Ora più immigrati in Italia”
La scelta non è discutibile, visto che questi personaggi operano senza essere stati eletti da alcuno con l’appoggio di tutti gli organismi mondialisti che hanno pianificato la sostituzione delle popolazioni locali, ancora troppo legate alle loro tradizioni ed alle loro culture.
Gli italiani devono essere consapevoli che il sistema belga è il nostro prossimo futuro, un “radioso avvenire” di tipo multiculturale, lo stesso che predicano i funzionari del PD di Renzi, lo indica Napolitano come una “necessità storica”, lo prospetta il Papa Francesco come un mito di “armonia e fratellanza”, lo predice l’ONU come prossimo futuro e lo suggerisce persino il FMI, quindi, visto cotanti “autorevoli suggeritori” , meglio che gli italiani inizino ad abituarsi a tale prospettiva.
di Luciano Lago
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