ROMA – Laura Boldrini, alla Camera, pranza al ristorante e non più al self service (più economico) come aveva fatto a inizio mandato. Non solo: secondo quanto scrivo Libero, avrebbe fatto anche un deroga per il suo staff. Al ristorante infatti possono sedere solo i parlamentari, i dirigenti ai massimi livelli e i giornalisti parlamentari accreditati.
Non solo, ma ha accreditato con una deroga al regolamento al ristorante dei deputati anche il suo staff immagine: pasto garantito con tovaglia di broccato anche per il portavoce Roberto Natale, e le addette stampa e immagine del presidente sui social network, Valentina Loiero e Giovanna Pirrotta. Al ristorante poteva già pranzare un altro membro dello staff della Boldrini, Carlo Leoni, essendo ex deputato.
LA SERVITU’ DI LADY BOLDRINI
Il personale di servitù di lady Boldrini in servizio alla Camera dei Deputati costa ai contribuenti italiani circa 270 milioni di euro l’anno.
Si tratta di 1.521 dipendenti che guadagnano quasi 400mila euro l’anno. Una cifra mostruosa per fare da balie ai deputati.
Ad un deputato del M5S che ha chiesto di conoscere in modo esatto le qualifiche per le quali questi dipendenti percepiscono tale esosa somma annuale, lady Boldrini ha risposto picche. Perché non avrebbe “un interesse giuridicamente rilevante alla conoscenza dei dati”. Crederete mica, voi, di vivere in democrazia.
Il deputato in questione, Fraccaro, ha inviato una lettera alla Presidente Laura Boldrini, per chiedere una delibera dell’Ufficio di Presidenza con la quale si assuma la responsabilità di decidere se, almeno i deputati chiamati ad intervenire sul costo del personale, possono conoscere o meno gli stipendi nominativi e il curriculum vitae dei dipendenti.
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