Bocciato, in sede europea, il testo sulla salute riproduttiva delle donne. Con la complicità del più grande partito di centrosinistra italiano.
Mentre i tre candidati alle primarie del Partito democratico hanno fatto a gara a chi fosse più laico per prendere i voti della base assicurando, promettendo e garantendo che le loro bussole sono la laicità e il rispetto dei diritti civili, gli eurodeputati dello stesso partito, a pochi giorni del trionfo di Renzi, hanno fatto ben capire qual è la linea su questi temi.
In sede europarlamentare è stato infatti bocciato, proprio nell’anniversario della Dichiarazione dei diritti umani, il Report On sexual and reproductive health rights firmato dall’eurodeputata socialista Edite Estrela. Il testo, attaccato ferocemente dalle lobby religiose e conservatrici, impegnava gli stati membri dell’Unione a fare di più nel garantire i diritti delle donne sull’accesso all’interruzione di gravidanza e la contraccezione, nel garantire l’educazione sessuale e contro l’omofobia.
È passato invece il breve testo elaborato dal Ppe in cui si afferma che “la formulazione e l’applicazione delle politiche in materia di salute sessuale e riproduttiva e relativi diritti nonché in materia di educazione sessuale nelle scuole è di competenza degli Stati membri”. In buona sostanza, come nel caso dell’esposizione del crocifisso nelle aule scolastiche, i conservatori europei ci tengono a far sì che l’Europa di questi argomenti se ne lavi le mani.
Fra le grida di giubilo dei media cattolici, che hanno trovato lo spazio per comunicare urbi et orbi la notizia nonostante l’onnipresente narrazione della santificazione in vivo di papa Francesco, quello che non può passare inosservato è il ruolo fondamentale del Pd (sì, proprio il Partito democratico di Renzi) nella bocciatura del testo di Estrela e nell’approvazione di quello del Ppe. Lo scarto dei voti è stato ridottissimo: 334 sì a favore del testo del Ppe e 327 no. Sette voti che sarebbero potuti essere ribaltati dalla pattuglia italiana del Pd (è bene ricordare che in Europa non aderisce più al Psoe, evidentemente troppo di sinistra), che ha visto invece ben undici deputati astenuti dal voto.
Riassumendo, dopo aver bloccato per vent’anni i diritti civili nel nostro Paese, il Pd si impegna a fare altrettanto in Europa. Con buona pace di coloro che si bevono le promesse degli aspiranti leader di turno.
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