L’Istituto Affari Internazionali (IAI), come appare scritto nel sito ufficiale, è una “associazione culturale senza fini di lucro“, ma per molti è il vero ministero degli esteri dell’Italia e filiazione del del Counsil on Foreign Relation (CFR) americano.
Lo IAI fu fondato l’11 ottobre del 1965 su iniziativa di Altiero Spinelli, con l’appoggio della Fondazione Olivetti, dall’Associazione di cultura politica “Il Mulino” e dal Centro Studi Nord Sud.
La sua sede si trova presso Palazzo Rondinini, lussuoso ed elegante edificio settecentesco in stile barocco , situato nel centro di Roma, in Via Angelo Brunetti 9, nei pressi di Piazza del Popolo.
In tale contesto si svolgono le principali manifestazione che l’Istituto organizza.
L’IAI è finanziato da soci individuali e colllettivi, da Enti pubblici e privati, dalle principali Fondazioni internazionali e da un contributo di legge erogato dal Ministero degli Esteri.
Dal sito ufficiale è possibile anche conoscere l’obiettivo dell’Istituto, che “è quello di promuovere la conoscenza dei problemi internazionali nei campi della politica estera, dell’economia e della sicurezza attraverso ricerche, conferenze, pubblicazione e formazione“.
Nel 1980 è stato eretto a ente morale[1] con decreto del Presidente della Repubblica Sandro Pertini, con cui Spinelli condivise un periodo di confinamento a Ventotene (1939-43) durante il regime fascista.
Un pò di storia.
L’allora deputato Altiero Spinelli creò un istituto di studi internazionali sul modello dei think tank anglosassoni, in stile Royal Institute of International Affairs (RIIA): una struttura snella, privata, distinta dagli istituti universitari e dagli uffici studi di enti e ministeri, ma con la capacità di interagire e cooperare con il governo, la pubblica amministrazione, i principali attori economici nazionali e i più accreditati centri studi stranieri.
Altiero Spinelli, scrittore e politico italiano, fu il fondatore, nel 1943, del Movimento Federalista Europeo, membro della Commissione Europea, del Parlamento italiano e di quello europeo. Nel 1981, fondò il Club del Coccodrillo che aveva l’obiettivo di creare e indirizzare una commissione parlamentare europea per la riforma delle istituzioni comunitarie.
Nel già citato periodo di confinamento a Ventotene, scrisse insieme ad Ernesto Rossi, Eugenio Colorni e Ursula Hirschmann il Manifesto per l’Europa Libera e Unita, meglio conosciuto come il Manifesto di Ventotene.
Spinelli è uno dei padri dell’europeismo e uno dei massimi promotori degli Stati Uniti d’Europa. Dopo la catastrofe della seconda guerra mondiale, maturò una convinzione, che poi divenne fanatismo ed oggi è ideologia, secondo cui un’organizzazione federale avrebbe permesso all’Europa di ritornare protagonista sulla scena mondiale. La solita storialla dello “Stato forte” che la storia, anche econimica, ha più volte bocciato con decisione.
Per approfondire la vita e la personalità di Altiero Spinelli vi consiglio di leggere le sue opere o almeno lo scritto “Un cattivo maestro” e la biografia riportata da Wikipedia.
Secondo alcune fonti, riportate nei libri presenti nella bibliografia in coda a questo articolo, dietro l’IAI ci sarebbe la Fondazione Agnelli. In particolare era nota la stretta amicizia tra Spinelli e Giovanni Agnelli, che secondo Le Figaro “in Italia è ciò che negli Stati Uniti rappresenta David Rockefeller“.
Il gruppo Fiat, presieduto dagli Agnelli, all’epoca impiegava oltre 250 mila persone. Il controllo della casa automobilistica era assicurato attraverso la holding di famiglia denominata Istituto Finanziario Industriale (IFI), oggi rinominata Exor S.p.a.. Le partecipazione possedute dalla holding non si limitano al settore automobilistico, ma abbracciano la meccanica, l’aeronautica, il settore bancario, quello assicurativo, il finanziario, l’editoriale e la stampa [2].
La Exor è a sua volta inglobata nella Giovanni Agnelli e C. S.a.p.a. (società in accomandita per azioni), con sede legale a Torino.
Anche se, nonostante la vastita di ricchezze e di strutture strategiche sotto il comando degli Agnelli, Jacqueline Gratin giornalista di Le Monde, scrisse nel 1978 che Giovanni Agnelli, all’epoca vertice della famiglia, “non sfiora che da lontano la politica“.
Alla luce dei fatti odierni e storici, appare incredibile, o quantomeno ingenuo, credere ad una tale affermazione.
Difatti lo stesso quotidiano francese riportò una dichiarazione di Giovanni Agnelli in cui ammise candidamente di aver finanziato alcuni partiti politici “semplicemente perchè un tale aiuto finanziario era di rilevante interesse pubblico“.
Ovviamente Giovanni Agnelli era membro della Commissione Trilaterale, del Gruppo Bilderberg, dell’Istituto Atlantico e dell’Istituto Aspen Italia.
John Elkann, nipote del su detto, ha oggi ereditato il comando della holding e le importanti cariche nei maggiori circoli mondialisti.
Accanto a questi personaggi non possiamo evitare di menzionare un altro elemento di spicco dell’IAI. Si tratta di Guido Carli, economista, politco e dirigente italiano, ex governatore della Banca d’Italia e ex presidente della Confindustria. Negli ambienti che contano Guido Carli era riconosciuto come il vero ministro delle finanze italiano, e comunque come l’eminenza grigia a cui il ministero faceva riferimento. Vorrei sottolineare, che gli fu uno dei firmatari italiani del Trattato di Maastricht, essendo all’epoca Ministero degli Esteri nel settimo governo Andreotti. Trattato che, mi urge ricordare, segnò l’inizio della colonizzazione europea degli stati nazione.
Carli face parte della direzione del Fondo Monetario Internazionale e fu membro della Banca dei Regolamenti Internazionali. Frequentando gli ambienti internazionali strinse diverse amicizie e relazioni con il mondo dell’alta finanza internazionale, che durante la sue vita gli tornarono molto utili.
Difatti, in seguito a queste frequentazione, fu nominato nel comitato consultivo della Chemical Bank, e consigliere della First Boston Corporation, incaricate di collocare le azioni della Chase Manhattan Bank, banche di proprietà dei Rockefeller.
Anche Carli fu mebro del Gruppo Bilderberg e dell’Istituto Atlantico.
Infine, di fianco questa note personalità c’era Arrigo Levi, giornalista e scrittore italiano, uomo di fiducia della famiglia Agnelli. Levi, l’unico ancora in vita, è diretto discendente del famoso mercante e banchiere Donato Donati, e nella sua carriera ha ricoperto svariati incarichi. E’ stato direttore del quotidiano La Stampa, collaboratore del Times, docente della filiale italiane della John Hopkins University, capo editorialista del Corriere della Sera, e consigliere per le relazioni esterne del Quirinale, prima con Carlo Azeglio Ciampi e poi con Giorgio Napolitano.
Anche lui ha partecipato agli incontri del Gruppo Bilderberg e dell’Istituto Atlantico.
Membri e organi direttivi.
Il Presidente onorario dell’IAI è Carlo Azeglio Ciampi. Personaggio che non ha bisogno di presentazioni: economista e politico italiano, ex Presidente della Repubblica, ex governatore della Banca d’Italia, ex Presidente del Consiglio, ex Ministro dell’Economia e Senatore a vita.
Il Presidente effettivo dal 2001 è Stefano Silvestri, editorialista de IlSole24Ore e consulente per il Ministero degli Esteri, della Difesa e dell’Industria. E’ membro del Consiglio d’Amministrazione della Federazione Aziende Italiane per l’Aerospazio, la Difesa e la Sicurezza (AIAD) e della Commissione Trilaterale.
È stato Sottosegretario di Stato alla Difesa (gennaio 1995 – maggio 1996), consigliere del Sottosegretario agli Esteri incaricato per gli Affari Europei (1975), e consulente della Presidenza del Consiglio sotto diversi governi. Come giornalista professionista, è stato anche inviato e notista del Globo (1982), membro del comitato direttivo de l’Europeo (1979), collaboratore di numerosi quotidiani nazionali sui temi di politica estera e di difesa. E’ stato anche docente sui problemi di sicurezza dell’area mediterranea, presso il Bologna Center della Johns Hopkins University (1972-76) e ha lavorato (1971-72) presso l’International Institute for Strategic Studies di Londra.
Nell’IAI si occupa e cura le aree di ricerca specializzate in sicurezza e difesa.
Il Vicepresidente è Vincenzo Camporini, generale dell’Aeronautica militare italiana. Presidente del Centro Alti Studi per la Difesa (CASD) massimo organo di formazione degli ufficiali delle Forze Armate italiane. E’ stato consulente del Ministro degli Affari Esteri Franco Frattini.
Nell’IAI si occupa e cura le aree di ricerca specializzate in sicurezza e difesa.
Vi è anche un Vicepresidente vicario, Gianni Bonvicini, studioso di questioni europee e di politica estera. Esperto in istituzioni e integrazione europea, politica estera e di sicurezza dell’Unione Europea (PESC) e di politica estera italiana.
Presiede l’International Advisory Board della rivista trimestrale di relazioni internazionali The International Spectator, Routledge Editore, Londra, ed è giornalista pubblicista. Fa parte di numerosi centri culturali e di ricerca all’estero e in Italia, fra i quali il Tepsa (Trans European Policy Studies Association) di Bruxelles, il Forum for Security Studies di Stoccolma, l’International Advisory Board del Lithuanian Political Science Yearbook e delle riviste Europe’s World e Nowa Europa, l’Executive Board e lo Steering Group di LISBOAN, Erasmus Academic Network di Colonia, il Comitato scientifico della Fondazione Bruno Visentini di Roma. È professore a contratto nel corso di laurea magistrale della Facoltà di Scienze politiche di Roma Tre, nonché pubblicista. Ha ricevuto l’onorificenza di Commendatore, Ordine al Merito della Repubblica italiana.
È stato direttore dello IAI, presidente dell’Istituto trentino di cultura, membro della Commissione speciale sull’Università e la Ricerca scientifica del Comune di Trento, del Comitato d’indirizzo dell’Agenzia per lo sviluppo di Trento, e membro del Consiglio di amministrazione dell’Università di Trento, consulente dell’ufficio studi della Regione Trentino Alto Adige e della Provincia di Trento, estensore del programma di politica estera per la coalizione dell’Ulivo e consigliere per l’Europa dell’ex-premier Romano Prodi (1995-96), Visiting Professor dal 1981 al 2000 in Relazioni internazionali alla Johns Hopkins University, Bologna.
Nell’IAI si occupa delle istituzioni e politiche dell’Unione europea.
Il direttore è Ettore Greco, giornalista pubblicista. Ha lavorato come visiting fellow al Brookings Institution di Washington da gennaio 2006 a luglio 2007. Ha insegnato materie europee all’Università di Parma e Bologna. Dal 2000 al 2006 è stato corrispondente per l’Economist Intelligence Unit. Dal 1993 al 2000 ha diretto il programma sull’Europa centrale e orientale dello IAI.
E’ autore di varie pubblicazioni sulle istituzioni e la politica estera dell’Ue, i rapporti transatlantici e i Balcani.
Nell’IAI è responsabile dell’area di ricerca “Rapporti transatlantici” dell’istituto.
Le quote rosa sono rispettate, difatti come vicedirettore troviamo Nathalie Tocci, Editor della rivista The International Spectator. Dopo aver conseguito un PhD in International Relations alla London School of Economics (LSE), è stata ricercatrice al Centre for European Policy Studies (CEPS) di Bruxelles dal 1999 al 2003, Jean Monnet e Marie Curie Fellow all’Istituto universitario europeo di Fiesole dal 2003 al 2007, Associate Fellow al CEPS dal 2007 al 2009 e Senior Fellow alla Transatlantic Academy a Washington dal 2009 al 2010. I suoi attuali interessi scientifici riguardano la politica estera europea, la risoluzione dei conflitti e la politica europea di vicinato con particolare riguardo a Turchia, Cipro, Mediterraneo e Medio Oriente, Caucaso.
Nell’IAI è responsabile della politica estera europea con il vicinato.
Il comitato direttivo è composto da:
Roberto Aliboni, docente di Economia Internazionale;
Giancarlo Aragona, diplomatico e presidente della Società Gestione Impianti Nucleari (SOGIN);
Mario Arpino, generale dell’Aeronautica militare italiana;
Paolo Astaldi, presidente della società di costruzioni Astaldi Spa e vice presidente dei Costruttori Europei;
Antonello Biagini, storico e prorettore dell’Università “La Sapienza” con delega per la cooperazione e i rapporti internazionali;
Emma Bonino, vicepresidente del Senato della Repubblica. Laureatasi all’Università Bocconi, è stata ministro per il Commercio Internazionale e per le Politiche Europee nel governo Prodi II, mentre in passato è stata Commissario Europeo dal 1995 al 1999, ed eurodeputata a Strasburgo. È stata inoltre membro del comitato esecutivo dell’International Crisis Group (organizzazione per la prevenzione dei conflitti nel mondo), professoressa emerita all’Università Americana del Cairo, nonché segretario del Partito Radicale e membro del Bilderberg.
Margherita Boniver, ex Ministro e attualmente membro della Commissione Affari Esteri;
Giuseppe Bono, amministratore delegato di Fincantieri;
Salvatore Carrubba, direttore responsabile de Il Sole24Ore;
Giovanni Castellaneta, diplomatico e presidente del consiglio di amministrazione di Sace Spa;
Simonetta Cheli, responsabile delle Relazioni Estere e portavoce della Agenzia Spaziale Europea (ASE) in Italia;
Innocenzo Cipolletta, Presidente dell’Università di Trento e della UBS Italia;
Marise Cremona, docente presso l’European University Institute;
Luigi Dante, direttore generale della Simest, Società italiana per l’impresa all’Estero;
Jean-Pierre Darnis, docente e direttore del Master “Relazioni fraco-italiane” presso l’Università di Nizza Sophie;
Marta Dassù, sottosegretario agli Affari Esteri del governo Monti, membro dell’Istituto Aspen Italia e della Commissione Trilateriale;
Piero Fassino, sindaco di Torino per il Partito Democratico e alto Rappresentate per la Politica Estera e di Sicurezza Comune dell’Unione europea;
Marco Forlani, direttore della Relazioni Estere di Finmeccanica;
Piero Gastaldo, segretario generale della Compagnia di San Paolo di Torino;
Giorgio Gomel, dirigente della Banca d’Italia, assistente direttore esecutivo del FMI e direttore del Servizio Studi e Relazioni Internazionali;
Giampiero Gramaglia, editorialista de Il Fatto Quotidiano, direttore de Agence Europe e membro della Fondazione Italia USA;
Enrico Letta, vicesegretario del Partito Democratico, membro del Gruppo Bilderberg, della Commissione Trilaterale e dell’Istituto Aspen Italia;
Stefano Lucchini, direttore relazioni estere di Enel e Banca Intesa;
Alfredo Mantica, politico ed ex Sottosegretario di Stato al Ministero degli Affari Esteri;
Giampiero Massolo, direttore del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza;
Maurizio Moreno, diplomatico italiano;
Ferdinando Nelli Feroci, rappresentante permanente dell’Italia presso l’Unione europea;
Michele Nones, consulente del Ministero della Difesa;
Antonio Puri Purini, editorialista del Corrire della Sera, ex ambasciatore italiano in Germania ed ex consigliere diplomatico di Ciampi durante il mandato di Presidente della Repubblica;
Natalino Ronzitti, docente di Diritto Internazionale alla LUISS;
David Rossi
Giovanni Sabatini, direttore dell’Associazione Bancaria Italiana;
Fabrizio Saccomanni, direttore generale della Banca d’Italia;
Marcello Sala, consigliere di gestione della Banca Intesa Sanpaolo;
Giuseppe Scognamiglio, vice presidente per gli affari pubblici di Unicredit;
Gian Luigi Tosato, docente di Diritto dell’Unione Europea presso l’Università Sapienza di Roma, Presidente dell’Ericsson Italia;
Adolfo Urso, politico e uno dei fondatori di “Fare Italia” ed ex Sottosegretario allo Sviluppo economico con delega al commercio estero;
Michele Valensise, segretario generale della Farnesina;
I nomi presenti nell’organigramma dell’IAI sono sempre gli stessi che compaiono negli elenchi degli altri circoli elitari. Appare evidente che ci troviamo dinanzi una fitta rete di potere atta a creare e manovrare gli eventi in modo da poter raggiungere gli scopi prefissati del Nuovo Ordine Mondiale.
La strategia messa in pratica si chiama Problema-Reazione-Soluzione. Essa è guidata da una ideoligia fanatica, il neoliberismo, e da un progetto di futuro distopico e oscuro.
I principali settori di ricerca.
Negli ultimi anni l’Istituto ha mantenuto un ritmo di produzione di 30/35 progetti di ricerca l’anno e 40/50 convegni l’anno, in Italia e all’estero.
Inoltre l’Istituto, grazie alla realizzazione di vari programmi di tirocinio e di borse di studio, è divenuto centro di formazione e addestramento di giovani nel campo degli studi internazionalistici.
Capito? ADDESTRAMENTO. Qui vengono formati soldati per la difesa dello status quo e della ideologia capitalista ultraliberista dominante oggi nel globo. Assoldano persone senza scrupoli, arrivisti, competitivi, altezzosi, boriosi, ambiziosi e rampanti che mirano alla scalata sociale.
Troppo duro?
Avete mai sentito di un progetto dell’IAI che abbia contribuito in un qualche modo al perseguimento del bene comune? NO!
Questi a furia di ricercare e scavare nell’abisso in cui sono sprofondati, hanno trovato il diavolo, divenendone servi.
I principali settori di ricerca sono:
- Istituzioni e politiche dell’Unione europea
- Economia internazionale
- Politica ed economia della difesa
- Rapporti transatlantici
- Mediterraneo e Medio Oriente
- Politica estera italiana
Le ricerche sono realizzate da uno staff scientifico composto di circa 30 ricercatori, inclusi 10 fra direttori d’area o di progetto. Gran parte dei progetti di ricerca sono condotti in collaborazione con istituti esteri con caratteristiche analoghe. L’Istituto è, inoltre, membro attivo – ed è stato talvolta tra i promotori – di diverse reti di ricerca transnazionali:
Tutti circoli culturali e “serbatoi di pensiero” atte a perseguire l’obiettivo comune del mondialismo.
L’IAI è molto attento ai suoi rapporti con l’esterno ed ha un apparato mediatico di primo ordine.
L’istituto pubblica periodici e monografie:
- la rivista on-line di politica, strategia ed economia AffarInternazionali
- l’annuario La politica estera dell’Italia (già “L’Italia e la politica internazionale”), pubblicato dalla casa editrice Il Mulino
- il trimestrale in lingua inglese The International Spectator, rivista di politica internazionale peer reviewed (articoli sottoposti ad un processo di valutazione) pubblicata dalla casa editrice Routledge (Taylor & Francis Group)
- le collane di monografie Quaderni IAI e IAI Research Papers su problemi di politica ed economia internazionale oggetto dell’attività dell’Istituto o su altri temi di particolare attualità
- le collane di paper Documenti IAI e IAI Working Papers prodotti nell’ambito dei progetti e delle aree di ricerca del’Istituto
- il mensile on-line d’informazione e analisi sulla Cina contemporanea OrizzonteCina
Lo IAI gestisce inoltre quattro siti-web:
- iai.it: sito ufficiale dell’Istituto
- affarinternazionali.it: sito dell’omonima rivista on-line
- Sharaka: sito sulle relazioni tra l’Unione europea e il Consiglio di cooperazione del Golfo (CCG)
- Transworld: sito sul ruolo della relazione transatlantica nell’architettura di governance globale.
Chi finanzia l’IAI?
All’inizio i finanziamente erano assicurati della Fondazione Agnelli, dalla Fondazione Olivetti, dalla Fondazione Rockefeller e dalla Fondazione Ford.
In seguito, grandi aziende, banche e multinazionali finanziarono l’IAI, tra cui: Eni, Confindustria, Pirelli, IBM, IMI, Montedison, BNL, Mediobanca, Caripolo, Fondazione Thyssen etc..
Nel 1974 a seguito di una proposta presentata dal senatore socialista Pieraccini, all’epoca membro del comitato d’onore dell’IAI, il Parlamento italiano, grazie al consenso plebiscitario di tutte le forze politiche, approvava la legge che consentiva il finanziamento dell’IAI da parte del governo. Solo il Movimento Sociale Italiano (MSI) si oppose.
Oggi il Ministero degli Esteri, l’Unione Europea, dall’Istituto di Studi e Anali Economica e l’Istituto del Commercio Estero danno il loro contributo finanziario in occasione di conferenze internazionali.
Quindi anche noi, indirettamente, finanziamo questo think tank di illuminati che stilano strategie e programmi di relazioni con i paesi esteri al di fuori delle normali sedi democratiche elette attraverso votazione popolare.
Questo ennessimo circolo elitario è solo una ulteriore conferma dell’instaurazione di un regime oligarchico silenzioso, che ben camufatto da regime democratico ha per qualche decennio ammorbato le coscienze e domato un popolo che oramai appare indifferente dinanzi questo abisso verso cui barcolla il nostro paese.
Mario Monti e l’IAI
Ovviamente non poteva mancare la punta dell’iceberg della tecnocrazia italiana ed europeista. Mario Monti ha stretti legami con l’IAI. L’ultimo incontro registrato dalle cronache risale allo scorso 23 Ottobre 2012, dove il presidente del consiglio dell’oligarchia finanziaria al potere ha fatto il punto sulla spoliazione delle sovranità italiane e sulla prossima ventura annessione della Penisola agli Stati Uniti d’Europa.
Altro che Europa dei popoli! Si prospetta un Super-Stato centralizzato e totalitario dove l’autodeterminazione dei popoli sarà solo un flebile ricordo di un passato glorioso ma rinnegato, oltraggiato e deturpato da chi al storia oltre che scriverla la fa.
Conclusioni
Analizzando il modus operandi e i curriculum vitae degli associati a questo ennesimo think tank illuminato, possiamo dedurre senza troppa dietrologia che esiste una forte pressione dall’alto per la creazione degli Stati Uniti d’Europa e per il perseguimento di una società basata sul caposaldo dell’ultraliberismo economico-finanziaro.
Quanto abbiamo letto e appurato attraverso le lettura di fonti più che attindibili lascia poco spazio all’immaginazione. Esistono e operano gruppi di pressione che quotidianamente influenzano l’opinione pubblica attraverso studi e ricerche specializzate. Dietro questi sancta sanctorum della persuasione occulta dominano i soliti personaggio onnipresenti in tutti i più prestigioni e conosciuti club elitari.
Questo sottobosco oligarchico è popolato da banchieri, generali, politici, imprenditori, docenti e via dicendo, formante oggi la nuova nobiltà nera, l’aristocrazia che plagia le folle e le usa per proprio tornaconto col fine di raggiungere obiettivi a primo acchitto poco chiari, ma che emergono nella loro spaventosa semplicità dopo una serie di letture e analisi obiettive.
Quella in cui viviamo oggi è una plutocrazia, una mercatocrazia ultraliberista, dove l’uomo connivente, corrotto e profondamente malato è stato spogliato della sua dignità, del suo essere, ed è stato trasformato in un automa senza senso se non quello di servire, direttamente o indirettamente, un sistema relativista e soffocante, una dittatura scientifica senza precedente alcuno nella storia.
Solo prendendo coscienza di ciò, sarà possibile abbattere questo sistema.
Note:
[1] Ente morale, vecchia denominazione, ormai caduta in disuso, delle persone giuridiche, un complesso organizzato di persone e di beni al quale l’ordinamento giuridico attribuisce la capacità giuridica facendone così un soggetto di diritto.
[2] Exor S.p.A. è l’attuale azionista di maggioranza di Fiat SpA e di Fiat Industrial (30% circa per entrambe), oltre che della Juventus Football Club (60% circa). Exor controllava anche il gruppo Alpitour, operatore turistico a cui fanno capo la compagnia aerea Neos Air, A.W. Hotel & Hesort, Welcome Travel Group, Francorosso, Jumbo Tour e altre società tutte operanti nel turismo, sia in Italia che all’estero; tale partecipazione è stata venduta nel dicembre 2011. Ha inoltre, attraverso la holding lussemburghese Exor S.A., diverse partecipazioni internazionali in settori diversificati:
Gruppo Banca Leonardo (17%)
Société Générale de Surveillance (15%, Svizzera)
Sequana Capital (28%, Francia)
Arjo Wiggings
Antalis International
Banijay (17%, Francia)
Almancantar (Francia e Regno Unito)
Cushman & Wakefield (Stati Uniti)
Ancom Usa, Exor Usa, Perrella (2%, Stati Uniti)
The Economist (4,5%, Regno Unito)
Vision Asset Management (40%, Cina)
Exor Asia limited
Bibliografia:
Il segreto del mondialismo – Yann Moncomble – Effedieffe – 2011
Il manifesto di Ventotene – Altiero Spinelli – Mondadori – 2006
La crisi degli stati nazionali – Altiero Spinelli – Il Mulino – 1991
Una strategia per gli Stati Uniti d’Europa – Altiero Spinelli – Il Mulino 1989
Linkografia:
Affari Internazionali – Rivista on-line dell’IAI
James G. McGann, The Global Go-To Think Tanks Report 2011 (PDF), Philadelphia, University of Pennsylvania Think Tanks and Civil Societies Program, 2012.
Daniele Pasquinucci (1996). Altiero Spinelli consigliere del principe: la lotta per la federazione europea negli anni sessanta. (PDF) Digips Working papers (23): 11-16.
Sito ufficiale della casa editrice Il Mulino
Biografia di Guido Carli – Traccani
di Italo Romano
FONTE: OLTRE LA COLTRE
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