Il problema di queste persone che nella vita hanno avuto molto successo, vuoi perché hanno avuto intuito e talento, vuoi perché si sono sacrificati molto, vuoi perché magari non avevano eccessivo pelo sullo stomaco, è che ragionano come se l’unica aspirazione dell’essere umano sia fare impresa, produrre e vendere. Ignorano tutta l’evoluzione delle forme di stato, ignorano la storia delle rivoluzioni e le conquiste raggiunte da persone che sacrificavano se stesse non in nome di un bilancio di fine anno, ma di un’ideale di progresso e di equità, trattano la democrazia come un fastidioso intralcio alla realizzazione del loro ego smisurato e insaziabile.
Questi sono tempi dove imperversano le scorribande di una tribù di selvaggi mercantilisti che vogliono abbattere tutte le fortificazioni erette in difesa della civiltà, per contrabbandare le loro merci spesso contraffatte, immateriali e reinvestire i guadagni nella pirateria internazionale che abborda i popoli, semina il caos e trafuga sostanziosi bottini, spogliando il 99% dell’umanità di ogni avere e consumandolo nel lusso più sfrenato e nello spreco irrispettoso di chi non ha nulla e conduce una vita miserabile.
Il liberismo sfrenato che anima costoro assomiglia ad uno stato di natura, nel quale ogni forma di etica è sconosciuta ed il più forte si sente nel pieno diritto di abusare del più debole. Ma lo stato di natura è stato via via sostituito dal sistema dei diritti e dei doveri, e da un progressivo riconoscimento del diritto di rappresentanza, da un sistema di contrappesi per garantirla, da una sovranità per essere legittimati ad esercitarla e dal principio di redistribuzione della ricchezza.
Spiegatelo a Flavio Briatore, anche se ho il sospetto che se avesse avuto gli strumenti per capirlo, o almeno la sensibilità per non infastidirsene, l’avrebbe già fatto.
Tratto da byoblu.com
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