Premesso che una Legge Elettorale è uno strumento che consente ai Cittadini di scegliere i Portavoce da cui vorrebbero essere Rappresentati in un’Assemblea.
Per quanto ci si sforzi di studiarne una capace di dar voce a tutti e nel contempo rendere governabile un paese, qualsiasi tipo di Legge Elettorale è sempre perfettibile.
In un mondo perfetto, sia in un Consiglio Comunale, in quello Regionale o in Parlamento, qualsiasi minoranza dovrebbe poter avere un rappresentante che porti nelle sedi di dibattito il punto di vista dei Cittadini che sta rappresentando, ma affinché la Macchina Istituzionale possa funzionare il più agilmente possibile, a discapito della Democrazia, si sono introdotte delle soglie di sbarramento.
Io sarei per introdurre una soglia di sbarramento al 5%. Da applicare sia a chi si candida da solo che a chi si candida in coalizione.
Questo determinerà la riduzione e quindi l’eccessiva frammentazione di forze che dopo le elezioni dovrebbero governare il Paese.
Visti gli impietosi risultati che ha prodotto questo ventennio di Legge Elettorale di tipo Maggioritario, io sarei per un Proporzionale puro.
Premio di maggioranza (affinché la governabilità venga garantita), solo al Partito che riuscirà a raccogliere il maggior numero di consensi.
Se i Partiti raggiungono unità d’intenti e proposte possono riunirsi in Coalizioni e devono comunicarlo ai propri elettori prima di entrare in parlamento.
Si alla reintroduzione delle Preferenze.
Se consideriamo che le Liste Bloccate (legge Calderoli “porcata”) avrebbero potuto permetterebbe l’ingresso nelle istituzioni a personalità della società civile, tecnici, docenti universitari, donne e giovani che non fanno politica di mestiere, quindi con maggiori difficoltà ad essere eletti direttamente dai cittadini tramite le preferenze o in collegi uninominali, ed invece sono state utilizzate dai Dirigenti di partito per portare in Parlamento amici, amanti, parenti, portaborse. Si può affermare che in Italia il Parlamento dei Nominati è stato un fallimento.
Abolizione della preferenza multipla. Gli elettori dovranno esprimere, qualora lo vogliano, una ed una sola preferenza.
Impossibilità a candidarsi in più collegi!
Impossibilità a candidarsi per chi ricopre già incarichi politici.
Impossibilità a candidarsi per la carica di parlamentare o senatore per chi ha accumulato due legislature.
Impossibilità a candidarsi per la carica di parlamentare o senatore per chi ha già compiuto 55 anni.
A corredo di questa prima bozza di legge aggiungerei:
_abolizione totale del finanziamento pubblico ai partiti
_anagrafe pubblica degli eletti e dei nominati (per tener monitorato chi viene nominato dalla politica a capo di aziende pubbliche e spesso cumulano questi incarichi!)
_vietare per legge il cumulo di incarichi
_Stipendi equiparati a quelli di un dirigente d’azienda.
_ LISTINI – Abolizione dei “listini” da tutte le leggi elettorali regionali che lo prevedono.
E’ inaccettabile che, mentre una parte dei futuri Consiglieri Regionali si impegnano sul territorio per farsi conoscere e per far conoscere il programma e gli obiettivi del proprio partito, altri (quelli inseriti nel listino appunto), stiano a guardare alla finestra in attesa di essere nominati, in virtù di chissà quale Santo in Paradiso. Anche qui vale la stessa riflessione fatta al punto precedente. L’eletto dev’essere diretto rappresentante del cittadino.
Il Cittadino INFORMATO deve diventare il Vero pilastro portante della “cosa pubblica”.
E’ al Cittadino che va affidato il ruolo di selezionatore naturale della Nuova Classe Dirigente!.
Cliccate qui e lasciate le vostre critiche, proposte e controproposte.
Rocco Cipriano
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