Terremoto in Emilia: morti e persone sotto le macerie. Decine di paesi devastati

Una scossa di terremoto con epicentro in Emilia Romagna molto violenta è stata registrata oggi alle 9.00, di magnitudo 5.8. L’epicentro è stato localizzato ancora a Finale Emilia, in provincia di Modena, a una profondità di circa 10 km. La scossa ha causato dieci morti, ma le persone ancora sotto le macerie potrebbero essere molte di più. Quindi non è ancora possibile fare un bilancio. A Finale Emilia e San Felice sul Panaro stanno vivendo momenti di caos. Anche i soccorritori hanno difficoltà a muoversi e capire quante persone potrebbero essere coinvolte. Identica la situazione a Mirandola. Tra i paesi più colpiti c’è Cavezzo: secondo fonti dell’amministrazione comunale il 75 per cento del paese sarebbe distrutto.

Il sisma è stato avvertito in tutto il nord Italia, da Milano (dove alcuni stabili, soprattutto quelli più vecchi sono stati evacuati) a Ravenna. La gente è fuggita in strada anche a Bologna. Si temono nuovi crolli nelle zone già colpite dal sisma. Da una prima ricognizione è crollato un’altra parte della Rocca Estense di San Felice.

La terra ha tremato per diversi secondi in maniera prolungata, sussultoria e ondulatoria. Tanti i bolognesi scesi in strada: il movimento tellurico, per forza e intensità, ha ricordato quello del 20 maggio scorso. Alcuni negozi sono stati evacuati.

Il terremoto è stato avvertito in tutto il Nordest, a Verona, Vicenza, Venezia, Bolzano, Padova e Trieste. La terra ha tremato per diversi secondi in maniera prolungata, sussultoria e ondulatoria.

Situazione  grave per i soccorritori.  Ancora scosse avvertite nei territori a cavallo tra le province di Modena e Ferrara. Il terremoto sta provocando ancora crolli e rende difficile il lavoro dei volontari che stanno tentando di verificare se ci sono feriti. Gravi danni e feriti a Cavezzo, Cento e Mirandola.

A Cavezzo crollato il 75 per cento del paese. A Cavezzo, secondo l’amministrazione comunale, sono crollati edifici in più della metà del paese, almeno il 75 per cento. A Cento è crollato il tetto del teatro comunale e numerose abitazioni private sono segnate da crepe e crolli. A Mirandola, secondo i soccorritori, ci sarebbero diverse persone rimaste sepolte da muri e tetti crollati.

Le vittime. Sono almeno dieci le vittime accertate finora e tanti i crolli di edifici già danneggiati dal sisma del 20 maggio. I comuni prossimi all’epicentro sono Medolla, Mirandola e Cavezzo. All’origine della nuova scossa potrebbe essere la rottura di una nuova faglia. Sono 8 le vittime accertate del sisma nel Modenese: tre a San Felice, nel crollo della azienda Meta, 2 a Mirandola, 1 a Concordia, 1 a Finale, 1 a Cavezzo. Morto anche il parroco di Rovereto di Novi, anche se non è chiaro se sia rimasto vittima di un crollo o di un malore. A dirlo il comandante provinciale dei carabinieri, Salvatore Iannizzotto. ”Ci sono stati crolli importanti”, spiega la protezione civile, “abbiamo tutti i mezzi fuori. Stiamo verificando”.  Si teme che la nuova scossa diterremoto abbia provocato molte più vittime a San Felice sul Panaro e Cavezzo. Segnalazioni in tal senso sono arrivate alle autorità e sono in corso verifiche. ‎059 200200 è il numero della protezione civile per assistenza zona Modena. Una parte del duomo di Carpi è crollata. Nel crollo sarebbe morto il parroco. Lo si apprende dai vigili del fuoco.

Persone sotto le macerie. Per i crolli causati dalla nuova forte scossa di terremoto che ha colpito questa mattina diversi paesi del modenese, alcune persone sono rimaste ferite. E’ quanto risulta dalle prime verifiche della Protezione Civile. Danneggiati alcuni capannoni industriali. Sono in corso accertamenti per verificare le condizioni delle persone rimaste ferite sotto le macerie e non si esclude che qualcuno sia in condizioni gravi.

Il comandate dei vigili di San Felice: “Situazione disastrosa”.  “La situazione è disastrosa”. E’ quanto afferma all’Adnkronos il comandante della polizia municipale di San Felice sul Panaro, Cristina Remondi, che sta effettuando sopralluoghi dopo la nuova, violenta scossa di terremoto di questa mattina. “Stiamo verificando se qualcuno è rimasto intrappolato nelle macerie – spiega – e stiamo facendo verifiche nelle fabbriche. Ma abbiamo serie difficoltà”.

Crolla il Duomo di Mirandola. A Mirandola, una delle città più colpite dal sisma del 20 maggio, è crollato il duomo e la chiesa di San Francesco. Danni ci sono stati in tutte le città colpite dal sisma il 20 maggio scorso.

Gente in strada a Bologna. A Bologna gran parte delle persone hanno lasciato gli uffici e i negozi nei quali si trovavano e si sono radunati in piazza Maggiore. Il Comune di Bologna “ha invitato i dirigenti scolastici e i direttori dei quartieri ad adottare le procedure previste in caso di evacuazione degli edifici scolastici, mantenendo gli alunni all’esterno fino a conclusione dell’orario scolastico e alla ritenuta cessata emergenza”. Attraverso la Polizia municipale, la Protezione civile e i tecnici del settore lavori pubblici, Palazzo d’Accursio ha iniziato ad effettuare i sopralluoghi nelle scuole “per verificare le condizioni di staticità degli immobili e per garantire l’eventuale ripresa dell’attività scolastica nella giornata di domani”.

Nel Modenese ancora crolli. Nuovi crolli nel modenese causati dalla forte scossa di questa mattina avvertita in tutto il centro-nord. Dalle prime informazioni della Protezione Civile, alcuni crolli avrebbero interessato anche dei capannoni industriali nelle zone più colpite dal terremoto. Sono in corso verifiche con le forze dell’ordine, il 118 e i vigili del fuoco per un primo bilancio dei danni e per capire l’eventuale presenza di feriti.

Forse una nuova faglia. Potrebbe essere la rottura di unanuova faglia all’origine del terremoto di magnitudo 5,8 avvenuto questa mattina nel modenese. Il sisma è avvenuto sul margine occidentale dell’arco di circa 40 chilometri attivato nel sisma del 20 maggio scorso. Allora le scosse più forti erano avvenute nella zona orientale. “Si temeva che con una struttura così complessa, potesse esserci spazio per altri terremoti di grande entità”, ha detto il sismologo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Alessandro Amato. Dopo il terremoto del 20 maggi oscorso, le repliche più forti (ossia di magnitudo superiore a 5) erano concentrate nella zona di Ferrara. Il terremoto di questa mattina, ha detto ancora Amato, “indica che molto probabilmente sono attive più faglie”. Situazioni come queste possono verificarsi quando vengono attivate strutture molto complesse. Per esempio, in passato è avvenuto con il terremoto di Colfiorito del 1997, quando alla prima scossa sono seguite a distanza di giorni nuove scosse importanti. “La struttura responsabile del terremoto di oggi nel modenese – ha aggiunto il sismologo dell’Ingv – è la struttura complessa del tratto settentrionale dell’Appennino, nel quale la catena montuosa prosegue sotto la Pianura Padana. La struttura è la stessa legata al sisma del 20 maggio, ma probabilmente avvenuta su una faglia adiacente. Non si tratta quindi una replica in senso stretto”. Tuttavia il meccanismo di questo nuovo terremoto sarà chiarito nelle prossime ore, sulla base dei dati rilevati dai sismografi.

Ancora scosse. Sono 39 le scosse registrate dalle 9,0o, quando c’è stata quella devastante di magnitudo 5,8. Di queste, 32 sono uguali o maggiori a magnitudo 3. La lista è quella pubblicata su Internet dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. La ‘botta’ da magnitudo 5,8 è stata preceduta, soltanto dalla mezzanotte da 11 scosse di magnitudo inferiore a 3. Dopo la scossa delle 9,00, lo sciame è stato intenso, con 39 movimenti in 2 ore e mezzo. In questo sciame, si segnalano quattro scosse per la loro intensità: magnitudo 4 alle 9,07 (quattro minuti dopo la prima); 4,1 alle 9,10; 4,5 alle 10,25; 4,7 alle 10,27; 4,2 alle 10,40.

 

 

Emiliano Liuzzi

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