Embrioni, l’ira delle coppie

Guasto all’impianto del San Filippo Neri: lunedì vertice con gli inquirenti.

Rabbia, dolore, lacrime. Ma anche voglia di riprovarci. Questi i sentimenti con cui il direttore tecnico del centro di procreazione medico assistita del San Filippo Neri di Roma, Francesco Timpano, ha avuto a che fare quando ha dovuto avvertire le 40 coppie che i loro embrioni e ovociti erano andati perduti a causa di un guasto all’impianto di azoto liquido dell’ospedale.
«Nel nostro centro», ha spiegato Timpano, «seguiamo donne che arrivano anche a 42 anni di età ed è comprensibile il loro stato emotivo. La maggior parte delle coppie, se non tutte, ci riproveranno».
Il direttore ha spiegato poi che «gli embrioni congelati sono biologicamente una entità costituita, una vita potenziale. Ma sono necessarie delle condizioni ben specifiche affinché una volta impiantati nell’utero, possano sopravvivere. La percentuale arriva al 23%».
LE COPPIE: «CI RIPROVEREMO». «Siamo desiderose di continuare, nonostante quanto accaduto. Riproveremo ad avere figli allo stesso modo», hanno affermato molte coppie danneggiate dalla vicenda. Anche se la rabbia monta e non pochi potenziali genitori, specie quelli che non possono avere un’altra oppurtunità, sono pronti ad adire alle vie legali per chiedere i danni.
ATTESA PER LA RELAZIONE SULL’INCIDENTE. Dall’ospedale intanto hanno fatto sapere che tutte le 34 coppie coinvolte nella vicenda sono state informate. Mentre si attende ancora la relazione tecnica della ditta a cui era affidato l’impianto di congelamento, la Air Liquide, una multinazionale con sede in Francia.
In attesa delle verifiche ispettive della Regione, del ministero della Salute e del Centro trapianti, e di quanto appurerà la procura della Repubblica, l’ospedale ha anche avviato una indagine interna.
VERTICE CON GLI INQUIRENTI. Il 2 aprile è stato convocato un vertice tra inquirenti a piazzale Clodio. La procura di Roma dovrà accertare se e per quale reato procedere. Al riguardo, trattandosi di un incidente e non di un fatto doloso, potrebbe essere configurato un reato di natura colposa, legato a ipotesi di imperizia e di negligenza. A partire da lunedì quasi certamente, cominceranno a essere chiamate in causa anche le associazioni di utenti e consumatori che hanno offerto assistenza alle coppie che hanno perso i propri embrioni annunciando delle azioni collettive per il risarcimento dei danni.
LA BATTAGLIA DI ASSOTUTELA. E vicinanza alle coppie coinvolte dall’incidente è arrivata dall’associazione per la tutela del cittadino Assotutela. «Non aspetteremo le lunghe indagini per capire di chi siano realmente le responsabilità», ha aggiunto il segretario Pietro Bardoscia. «Per questo qualora si presentino le condizioni e i presupposti per farlo, procederemo con il nostro ufficio legale con gli esposti sia nei confronti della ditta dell’impianto di crioconservazione, responsabile della conduzione, della manutenzione e del controllo dell’impianto sia nei confronti di Domenico Alessio quale direttore generale dell’Azienda ospedaliera».

 

Tratto da lettera43.it

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