Un Sistema per poter preservare sè stesso e poter durare a lungo deve creare falsi:
– Un falso nemico contro cui ci si possa accanire, dimenticando altri problemi.
– Un falso desiderio a cui aspirare che sostituisca valori e obiettivi più nobili e comuni.
– Un falso bisogno, proponendo qualcosa di non essenziale come indispensabile.
– Uno o più falsi eroi, in grado di far sentire a proprio agio chi non si mette mai a rischiare del suo.
– Una falsa alternativa che sembri tale ma che non vada a modificare lo status quo e i punti precedenti.
– Una falsa aspettativa (Monicelli avrebbe detto “speranza”) in modo da poter rallentare e rimandare l’auto organizzarsi delle persone.
– Una falsa agenda per dare alle persone qualcosa di cui parlare che non sia il Sistema.
Così risulta semplice che il problema non è la libertà della Rete, ma l’educazione al pensiero critico, all’empatia, al confronto e al dissenso di chi verrà dopo di noi.
La Rete è come un libro, se il Sistema riuscirà (e lo sta facendo) a far passare l’idea – attraverso la distruzione dell’istruzione e della coesione sociale – che la Rete serve a scambiarsi le foto delle vacanze, auguri per tutte le occasioni, petizioni online e non ad organizzarsi, non ci sarà bisogno di nessuna censura.
Una volta che convinci la maggior parte delle persone che il libro non serve ad altro se non a non far ballare il comodino, non hai più bisogno di censurarlo.
Questo è il vero rischio dei prossimi anni.
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