La compagine guidata da Valmaggia recupera il simbolo di una stagione fortunata del centrosinistra e punta alla vittoria
Spunta l’Ulivo nella macchia democratica? Parte dalla periferia, anzi dalla provincia per antonomasia – Cuneo – la rinascita dell’unica esperienza politica che, nell’ultimo ventennio, è stata in grado di portare al successo il centrosinistra italiano? Tutto lascia pensare di sì, al punto che presto la Granda potrebbe assurgere a “caso” nazionale.
Con le elezioni alle porte, a Cuneo si delineano ormai due coalizioni di centrosinistra ben distinte e pronte a fronteggiarsi sullo stesso campo di battaglia. L’una alternativa all’altra, ma con richiami e valori, sotto molti aspetti, comuni. In attesa di conoscere le mosse del Pdl, il sindaco Alberto Valmaggia corre ormai spedito nella costruzione di un agglomerato politico “moderatamente progressista”. Chiavi in mano a Federico Borgna, 38 anni, consulente finanziario e presidente dell’Unione Ciechi del Piemonte. A lui il compito di sfidare la tradizionale coalizione guidata dal progressista sui generis Gigi Garelli, sbrigativamente etichettato come cattocomunista, trionfatore a sorpresa delle primarie cittadine, oggi alleato con ciò che resta del Partito democratico, Idv, Moderati, Sel e Fds.
Borgna sarà sostenuto da un pezzo importante di Pd: coloro che hanno deciso di disattendere il responso delle urne di coalizione, chiamandosi automaticamente fuori dal partito. Oltre a Valmaggia, che si sta confermando fine architetto di trame politiche, sono fuoriusciti anche il suo vice Giancarlo Boselli, che pure aveva partecipato alle consultazioni, e il compagno in giunta Guido Lerda, oltre al presidente dell’assemblea cittadina, Giuseppe Tassone e qualche altro consigliere vicino all’attuale primo cittadino. In una città in cui le formazioni civiche raccolgono oltre il 50% dei consensi, il Pd rischia davvero di essere consegnato a un ruolo marginale.
Nei giorni scorsi Borgna e compagni si sono incontrati per mettere a punto le ultime strategie elettorali. Da lì è emerso anche il nome della nuova coalizione: con ogni probabilità dovrebbe chiamarsi Cuneo Democratica e nel simbolo, secondo le lunghe orecchie delle nostre fonti, comparirebbe anche un ramoscello d’ulivo. Un richiamo chiarissimo a una stagione ormai passata, ma ricordata con nostalgia da molti elettori del centrosinistra. Un modo per ribadire l’appartenenza a un progetto, secondo Valmaggia tradito per rendere onore a un processo democratico dal quale il Pd è uscito con le ossa rotte pagando un caro prezzo alla coerenza del progetto politico. Nel rassemblement che si sta costituendo sarà di certo presente la lista civica Cuneo Solidale, braccio armato di Valmaggia e l’Udc, a Roma alleato del Pd e interlocutore privilegiato in vista delle prossime politiche del 2013.
Va ricordato un precedente, confortante per le ambizioni di Valmaggia e soci. Nel 1995 con la prima elezione diretta del sindaco, Elio Rostagno conquistò il Comune proprio con un’inedita coalizione formata da una lista civica, “Cuneo Viva” e dalla Lega Nord, con l’appoggio esterno di “Cuneo solidale”. Anche allora Cuneo precorse i tempi. Che possa nuovamente diventare un laboratorio politico in vista dei nuovi assetti targati Terza Repubblica?
Tratto da lospiffero.com
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