Chi fa da sé fa P3!

Nuove indagini sulla P3 e sui presunti favoritismi di singoli componenti del Csm in merito alla nomine dei vertici del tribunale di Milano. E’ stato il gip Giovanni De Donato a sollecitare altri accertamenti in questa direzione, alla vigilia dell’udienza che vede oggi davanti al gup Flavio Carboni, Pasquale Lombardi, Arcangelo Martino, il coordinatore nazionale del Pdl Denis Verdini e il senatore Marcello Dell’Utri, accusati di avere diretto l’associazione segreta realizzando delitti che vanno dalla corruzione all’abuso d’ufficio, all’illecito finanziamento dei partiti, alla diffamazione, fino alla violenza privata.

Davanti al gip, con diverse accuse, anche l’ex primo presidente di Cassazione Vincenzo Carbone, il presidente della Regione Sardegna Ugo Cappellacci e l’ex sottosegretario Nicola Cosentino. E adesso non si esclude che nuovi nomi possano finire nella lista delle persone indagate.

De Donato aveva convocato l’udienza per discutere la richiesta di archiviazione nei confronti dell’ex sottosegretario Giacomo Caliendo, sollecitata dalla procura ma poco convincente secondo il gip.

Alla fine ha condiviso la linea dei pm e ha concluso: «Va evidenziato che anche in ordine a una plausibile qualificazione giuridica dell’ipotesi di reato come concorso esterno nella contestata societas sceleris, anziché come partecipazione organica alla stessa, pur non essendovi molti dubbi in ordine a un suo supporto continuativo in ambito anche illecito alle attività di tale societas sceleris può dubitarsi ragionevolmente sia dell’inserimento organico di Giacomo Caliendo, sia di una chiara consapevolezza della natura e struttura di tale societas sceleris in contestazione e ciò delinea un quadro probatorio nei suoi confronti lumeggiante condotte al limite fra il penalmente rilevante e il deontologicamente censurabile, ma penalmente neutro, con la conseguenza che tale quadro probatorio non appare sufficientemente idoneo a esercitare efficacemente l’azione penale nei suoi confronti».

Identici i rilievi nei confronti del magistrato Antonio Martone, padre del sottosegretario Michel, Arcibaldo Miller, ex ispettore del ministero, e Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia. De Donato ha invece disposto nuovi accertamenti sugli incarichi giudiziari e non si esclude che alcuni componenti del Csm possano finire indagati.

 

 

Valentina Errante per “Il Messaggero

1 Comment on "Chi fa da sé fa P3!"

  1. Laura Piacentini | 16 Marzo 2012 at 18:05 | Rispondi

    Ma lasciateli lavorare!
    Per una volta, non so se ve ne siate resi conto, abbiamo:

    – un governo serio che non è fatto dai cari politici, quelli a cui abbiamo mandato tempo fa tutti insieme un bel VAFF..

    – un vero giovane al goveno (pieno di entusiasmo ed energia)che ha subìto un vero e proprio linciaggio mediatico e al quale è stato attaccato pure il padre, persona seria che ebbi modo di conoscere alla presentazione di un libro, pensate un po’, sugli outsider in Italia (giovani e donne) della Padrone.

    Un giovane che ieri ha avuto il piacere di partecipare all’evento conclusivo delle celebrazioni della Cgil per il 150 anniversario dell’Unita’d’Italia..

    Perpiacere, lasciateli lavorare, basta con queste fregnacce!

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