Elezioni in Russia: tra denunce di brogli e proteste, i sondaggi premiano ancora Putin

Affluenza in crescita rispetto alle ultime presidenziali e sistema di trasparenza via webcam in crisi. A sei ore dalla chiusura delle urne e in attesa dei primi exit poll, il premier in carica ‘stacca’ i suoi avversari

Seggi aperti in Russia. Dalla notte italiana, i cittadini di tutta la Nazione sono chiamati a scegliere il nuovo Presidente. Candidato favorito, nonostante le manifestazioni degli ultimi mesi e il calo di popolarità, è ancora una volta Vladimir Putin. Il nuovo Zar di Russia dovrebbe tornare a guidare la Federazione. La sua, però, sarà una vittoria di misura. I sondaggi lo danno al 60% e gli oppositori hanno lanciato appelli per convincere i cittadini ad andare a votare e esprimere la loro preferenza per uno degli altri quattro candidati: il comunista Ghennady Zyuganov, l’ oligarca e outsider, ora in ascesa, Mikhail Prokhorov, il nazionalista Vladimir Zhirinovsky e il leader di Russia Giusta Sergey Mironov . In questo modo si potrebbe sperare, almeno, nel ballottaggio: “Per Putin sarebbe una parziale sconfitta. Andrebbe a vincere al secondo turno, ma sarebbe comunque un segnale forte”, spera un giovante dissidente.

Intanto a Mosca in un seggio centralissimo, allestito nel quartier generale dei Vigili del fuoco, ci si mette in coda per votare. Nella capitale l’affluenza è abbastanza alta, contrariamente alle altre regioni. Gli elettori esprimono le loro preferenze sotto l’occhio vigile di una delle 186 mila webcam, sparse per il Paese, volute da Putin per mettere a tacere gli oppositori e le denunce di brogli. “In tutto il mondo non è mai stato fatto nulla di simile”, ha fatto sapere il ministro della Comunicazione Igor Shchyogolev . Eppure c’è chi entra in coppia nelle cabine elettorali. Di fronte al seggio c’è la sede di Golos, Ong che dal 2000 monitora le elezioni interne e che oggi, per l’occasione, ha allestito anche una sala stampa. Qui, dalle prime ore del mattino si organizzano conference call su Skype per seguire l’andamento del voto. L’organizzazione, il cui nome in russo significa “voto”, ha 3000 osservatori sparsi per tutta la Nazione, 500 solo nella Capitale.

“Sono tutti volontari-spiega la portavoce Ksenia Socholova– . Ne abbiamo trovati molti nelle grandi città, ma pochi nelle regioni più lontane”. Non a caso quelle dove mancano internet, i social network e la controinformazione e dove la gente vota Putin, credendolo una garanzia per la Nazione. Ma anche lì si denunciano irregolarità. In conferenza arrivano chiamate da Samara e da Novosibirisk. Si parla persino di persone che hanno votato più di una volta. “Non sempre i nostri osservatori riescono ad avere accesso ai seggi-precisa la Socholova- Spesso vengono estromessi con scuse banali. Dicono che parlano a voce alta, che i documenti di riconoscimento non sono validi. Mentre gli osservatori si collegano salta la corrente, la sala stampa rimane al buio. Gli organizzatori hanno un brivido, Golos rischia lo sfratto e ha ricevuto una notifica di interruzione delle forniture di energia elettrica. L’emergenza però rientra. “Abbiamo aperto anche un call center e un servizio di sms per ricevere segnalazioni di brogli da tutti i cittadini”, conclude la Socholova. Gli ultimi seggi a chiudere saranno quelli di Kaliningrad. I primi exit poll saranno annunciati questa sera a urne chiuse.

Ma i supporter di Putin hanno già preparato una manifestazione a piazza del Maneggio per le 22 locali ( le 19 italiane). Per ora l’affluenza alle urne è del 15%, un dato superiore a quello delle legislative di dicembre (5,3%) e delle presidenziali di marzo 2008 (8,9%).

Micol Sarfatti

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