Mentre vola la corruzione e aumenta la differenza tra chi ha e chi non ha il governo Monti, attento allo spread e agli applausi dei suoi compari nazionali ed internazionali, taglia quello che rimane da tagliare ai servizi pubblici, sanità e scuola in primis.
Progetto chiaro, quello del liberistamassone Monti: il bene pubblico deve divenire, in un modo o nell’altro, servizio privato, per arricchire ulteriormente amici degli amici.. cioè i soliti noti…e tutto questo a scapito della collettività.
Del resto le prove generali del furto dei beni di pubblica utilità vanno avanti già da decenni.
Il sud, guarda caso, ne è stato testimone e precursore.
A cominciare dalla sanità, ovvero la salute pubblica, lasciata nelle mani di veri e propri pirati, capaci di sperperare le tasse, pagate dai pochi onesti, in consulenze ed opere faraoniche inutili, di riempire gli ospedali di “primari” figli o parenti dei primari con lauree raccattate in qualche istituto privato accondiscendente, diminuire la forza lavoro e cancellare vari ospedali e centri di pronto soccorso…così da rendere la sanità pubblica una vera e propria emergenza quotidiana, nell’umiliazione costante del cittadino ammalato e di chi dovrebbe curarlo.
Tagli su tagli che hanno reso la sanità il settore pubblico maggiormente colpito…senza che sia mai stato affrontato, seriamente, il problema sprechi e corruzione.
I posti letto sono stati diminuiti del 17,2%, mentre nel settore privato la decurtazione non arriva al 6%.
Tra le regioni maggiormente colpite c’è il Lazio, alla Campania, già drasticamente massacrata da tagli precedenti, va una diminuzione inferiore, ma che già prevedeva solo 3,9 posti letto per ogni 1000 abitanti.
Risultato dei tagli?…al san Camillo di Roma i pazienti vengono ricoverati l’uno sull’altro, al Cardarelli di Napoli il pronto soccorso è al collasso.
Le procure aprono indagini, ma non contro i tagli anticostituzionali decisi da tutti gli ultimi governi o sugli sprechi derivanti dalla corruzione dilagante…aprono indagini sul perché ci sia questa situazione…indagini kafkiane…
Eppure dovrebbero saperlo tutti che al Cardarelli di Napoli, negli ultimi 5 anni, sono stati persi ben 1000 posti di lavoro, tra medici, infermieri, operatori sociosanitari e tecnici. Tutti dovrebbero essere consapevoli che la chiusura di altri centri di pronto soccorso costringe la gente, quella ammalata, a rivolgersi a quello ancora funzionante. Tutti dovrebbero sapere che un maggiore afflusso va affrontato con più personale e un aumento dei posti letto.
Ma queste lapalissiane regole sfuggono sia alle procure che ai vertici sanitari nazionali e regionali.
La corte dei conti, senza che le procure lo sapessero e le istituzioni lo sospettassero, ha scoperto, ad esempio, che l’Ospedale del mare di Napoli, struttura faraonica costruita nell’era Bassolino in piena area sismica ed eruttiva, è costato, ai cittadini italiani e a quelli napoletani, 26 milioni di euro….senza mai essere completato.
Come non sanno, i soloni che ci governano e le faine che investigano, che per una visita oculistica a Bari si aspettano 23 giorni e a Napoli 12, per una visita ortopedica a Milano se ne aspettano 14, per un’ecografia a Roma 188, per una gastroscopia a Napoli 40 e a Bari 126(dati Altroconsumo).
Come non sanno che fare un prenotazione per una di queste visite costringe l’utente ad ore ed ore di file interminabili, spesso inutili visto il continuo cambio delle regole e delle stesse modalità di prenotazione, pagamento e certificazioni varie.
Insomma gironi danteschi in cui l’ammalato e la sua famiglia sono lasciati in balia di strutture che non reggono più il carico di lavoro sia per numero di addetti, sia per la fatiscenza e l’abbandono delle stesse strutture, sia per la spesso improvvisata competenza di alcuni di loro.
Per dirla alla Monti…siamo orgogliosi…orgogliosi di aver ridotto l’Italia ad un paese solo per ladri e corruttori…possibilmente sobri.
il Pasquino
Tratto da reset-italia.net
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