Monza ladrona!

In quanto a magna magna nella capitale brianzola non siamo secondi a nessuno

Ormai tutte le volte che si sente il nome della mia città, esso è associato a qualcosa di ampiamente desolante e la candidatura a sindaco di Cicciolina e Milly d’Abbraccio è solo una variante di una visione della vita che prevede il commercio di corpo e anima per denaro. Ilona e Milly hanno il pregio che almeno lo fanno (o facevano) in modo trasparente e le loro azioni in questo senso erano contraddistinte dalla tracciabilità. Invece il resto degli eventi che accadono a Monza no. Il resto si muove per strade oscure, si addentra in sentieri bui per poi riemergere all’improvviso come se fosse bello e pulito, ma non si sa bene da quale scarico sia transitato. Sentite qua.

QUEI BABBI NATALI DEI MINISTERI DEL NORD – Tanto per cominciare c’è la questione della Villa Reale, anzi le due questioni della Villa Reale. Per prima la sua svendita ai privati e per seconda la faccenda dei ministeri del nord, che sarebbe risibile se non fosse imbarazzante. I ministeri del nord constano, come tutti sanno, di due stanzette senza toilette e senza portafoglio dentro la nostra povera Villa Reale, capolavoro del Piermarini abbandonato dalla famiglia Savoia dopo l’assassinio di Umberto I da parte dell’anarchico Gaetano Bresci e in seguito mai più riutilizzato in maniera congrua. E nemmeno adesso pare ci sia l’intenzione, a quanto pare.

I ministeri del nord anche noi monzesi sappiamo che ci sono attraverso i giornali, perché non ci andiamo e non ci interessiamo alla loro esistenza (sempre che si possa definire tale), la quale non ci ha portato alcun giovamento. Anzi, non ci ha cambiato la vita di un millimetro, se non nel fatto che ora gli italiani pensano che noi vogliamo la secessione, la quale è proprio l’ultimo dei nostri pensieri, giacché pure noi versiamo in condizioni economiche poco esaltanti. Basta farsi un giro in città per vedere i negozi vuoti e le molte vendite promozionali in corso.

E quando mai si sono visti gli sconti sotto Natale?

I ministeri del nord non si sono rivelati dei Babbi Natali carichi di doni, a dire il vero non ci hanno portato proprio alcun indotto, se non un po’ di vago discredito da parte del resto d’Italia e un’aura di approfittatori, quando non mi risulta che noi cittadini si sia visto un qualsivoglia beneficio provenire da questa discutibile iniziativa, a parte la cattiva pubblicità.

LA VILLA REALE E LE GALLINE MORTE DAL RIDERE – La Villa Reale invece è stata tutta quanta data in appalto a una ditta, o per meglio dire un consorzio, che la ristrutturerà e poi la userà come le pare per un po’ di anni pagando un affitto che fa ridere i polli.

Praticamente dovete immaginare un pavet di galline morte dal ridere, perché l’affitto di questo gioiello settecentesco costerà a questi signori, un po’ milanesi e un po’ romani, secondo l’ormai di moda inciucio bipartisan, trentamila euro l’anno, che in proporzione è come se voi per un appartamento in pieno centro zona di lusso pagaste qualche decina di euro al mese. Un buon affare, no, per noi cittadini? Inoltre costoro ristruttureranno una Villa (del Piermarini, l’architetto che progettò la Scala di Milano, non di Ciccioformaggio) che ha più di due secoli. Ristrutturano, badate, come si fa di solito con un bilocale anni Settanta. Cioè non restaurano, come si dovrebbe fare con le cose antiche. Sapete perché? Perché restaurare come si deve costerebbe tanti soldi (questo non lo dico io, lo dice il FAI) e loro non sono molto dell’idea. E chi ce li mette i soldi? Ma noi, ovviamente, che vi credevate?

Infatti quasi tre quarti della somma, più di venti milioni di euro, li mettono regione, provincia e stato (cioè noi, noi e ancora noi), mentre il resto lo mettono loro, i famosi privati, che poi si tengono per sé la Villa per qualche lustro.

Piccolo particolare: chi fa i lavori è lo stesso che gestirà la Villa.

Ma si è mai vista una cosa del genere? Loro sono sicuramente belli e bravi, ma se il lavoro costa meno dei soldi a disposizione, qualcosina avanza. Quello che avanza a chi resterà? A loro o a noi? Chi farà i conti della spesa? Mistero. Ci sono voci, sicuramente malelingue, che parlano del fatto che i lavori che verranno effettivamente svolti costeranno meno di dieci milioni di euro e il resto mancia. Così i nostri eroi incasseranno i soldi pubblici, magari gli avanzerà pure qualche centesimo e in più avranno il bene da utilizzare a loro piacimento e poi lo restituiranno al pubblico utilizzo dopo anni e anni. Ciliegina sui maccheroni, avranno l’obbligo di fare manutenzione solo i primi anni poi, quando la splendida dimora avrà più bisogno di amorevoli cure, loro potranno glissare, perché non si può chiedere loro, dopo che tanto hanno fatto, di dare una bella imbiancata prima di andarsene. Tanto poi la Villa torna cosa pubblica, quindi si può lasciare andare alla malora. O no? Contro questa bella valorizzazione è stato presentato un ricorso al Tar, mentre quelli che vogliono bene alla Villa, tra cui le persone che hanno dato vita all’Associazione La Villa Reale è anche nostra, ormai hanno l’ulcera. Questo accade perché sono dei poveri illusi. Li capisco perché il mal di stomaco ce l’ho pure io.

IL FURTO DELL’AUTO BLU DEL SINDACO LEGHISTA – Intanto la scorsa settimana hanno rubato al nostro sindaco leghista l’auto blu. E perché diavolo deve avercela, l’auto blu, un leghista a Monza?

Che se ne fa? Dove ci vanno lui e i suoi assessori? Non ce l’hanno un’automobile propria? L’auto blu è stata ritrovata, ma si è scoperto che era stata rubata mentre l’autista a quanto pare andava a ritirare i buoni pasto per i dipendenti del Comune. Quindi un’uscita autorizzata, diciamo. Perché però affrettarsi a specificarlo? Chi lo sa. Coda di paglia, forse? Comunque l’auto blu è grigia ed è una Audi A6.

Tanto paghiamo noi brianzoli quindi si può largheggiare con la cilindrata.

E non si dica che il mio non è un discorso leghista, perché è leghista. Quindi attendo il plauso degli omini verdi di buona volontà. Plauso che comunque non mi consolerebbe, perché ho dentro tanta amarezza da avvelenare il Lambro, il quale peraltro è uno dei fiumi più inquinati d’Italia ed è attualmente abitato, secondo quanto dicono le analisi, da nematodi (microvermi), salmonelle, adenovirus e colobatteri.

Continua…

 

Clementina Coppini

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