Il deputato che andava alle Maldive con i soldi dell’Assemblea regionale

Alberto Acierno è stato condannato a risarcire 100mila euro

Oltre dodicimila euro per viaggi alle Maldive dove l’ex deputato regionale Alberto Acierno comprava anche prodotti artigianali. Oltre 3600 euro per 4 giorni trascorsi a Panarea tra alberghi, ristoranti e supermarket. Duemilaquattrocento euro per acquisti di prodotti elettronici. Sono alcune delle ‘spese pazze’ dell’ ex direttore generale della fondazione Federico II, che la Corte dei conti ha condannato a risarcire 102 mila euro. La decisione dei giudici contabili arriva a poche settimane dal processo nei confronti di Acierno, fissato dinanzi la terza sezione del tribunale di Palermo per il 7 ottobre.

SPENDI E SPANDI – E’ imputato di peculato in pregiudizio della Fondazione e della Presidenza dell’Assemblea regionale per aver usato denaro per usi diversi da quelli istituzionali. A Barcellona, come scrive Repubblica Palermo, Acierno ha speso 1800 euro nei negozi della catena El Corte Ingles e 210 euro da Burberry. Ma dai rendiconti esaminati dalla Corte dei conti vi sono anche da febbraio a maggio 2007 oltre 17 mila 900 euro spesi nei siti dei casino’ on line. Le spese riguardano anche la moglie di Acierno e due suoi collaboratori. L’ex parlamentare percepiva una retribuzione di 15.600 euro per la sua carica. Acierno ha iniziato la sua carriera politica nel Polo delle Libertà, militando poi in altri partiti.

LA BIOGRAFIA – La sua biografia su Wikipedia recita:

Eletto deputato alla Camera nel 1994 per il Polo delle Libertà nel collegio Palermo-Capaci, battendo Gianni Minà, è rieletto nella XIII Legislatura (1996-2001) nella quota proporzionale, nelle liste di Forza Italia, aderisce al gruppo misto, avvicinandosi all’Unione Democratica per la Repubblica (UDR) cossighiana e transitando poi per un breve periodo nel centrosinistra con l’Udeur, di cui diviene vice-capogruppo, e passando poi all’estrema destra con il Movimento Sociale Fiamma Tricolore di Pino Rauti.

Eletto deputato all’Assemblea Regionale Siciliana nella XIII legislatura (2001-2006)[3] nel c.d. “listino” del Presidente Salvatore Cuffaro in quota Fiamma Tricolore, passa al gruppo misto, aderisce a Nuova Sicilia, poi è fondatore e presidente del gruppo parlamentare “Siciliani Uniti Democratici-SUD”, che poi si scioglie.

Non ricandidatosi alle elezioni regionali del 2006, si riavvicina a Forza Italia ed è nominato ad agosto 2006 da Gianfranco Miccichè direttore della Fondazione Federico II di Palermo.

Si è dimesso il 30 novembre 2007, a seguito di polemiche sulla mancata approvazione del bilancio consuntivo 2006 e preventivo 2007.

Candidatosi alle elezioni regionali siciliane del 14 aprile 2008 con Forza Italia, non viene eletto.

 

Alessandro D’Amato

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