Ministeri al nord? Tutte le bugie di Calderoli

Nessun dicastero aprirà a Monza nella data da lui indicata

Non sono ministeri. Non lo sono, punto e basta: ciò che dice Roberto Calderoli, ministro della Semplificazione Normativa, è falso. L’esponente dl Governo oggi lo ha assicurato alle stampe nazionali: “Appuntamento il 23 di luglio per l’apertura dei ministeri a Monza”. Il popolo leghista prevedibilmente in delirio non si è formalizzato più di tanto sui dettagli.

I MINISTERI! – Ecco la cronaca della nuova calderoleide a Besozzo.

Appuntamento «a Monza, vi aspettiamo tutti. Il 23 luglio, alle 11.30, aprono i tre ministeri al nord: il mio, quello di Tremonti e quello di Bossi, e non c’è Roma che tenga…». Certo l’applauso non è dei più infuocati ma Roberto Calderoli ieri sera da Besozzo, nel varesotto, intervenendo ad una festa del Carroccio in compagnia di Umberto Bossi, ha messo la data sul tavolo. Un rilancio che farà nuovamente discutere la maggioranza.

Applausi a scena aperta: “Bravo, bravo!”. Bravo e un po’ impreciso – ma, essendo persona avveduta, Calderoli sa di certo esattamente cosa ha detto e cosa non ha detto. Ebbene, diciamola così: non ci sarà nessun ministero che apra a Monza il 23 di luglio. Nessuno, proprio nessuno. E questo perché se pure l’intera struttura a disposizione di Bossi e di Calderoli si trasferisse in Brianza, non sarebbe comunque possibile parlare dell’apertura di un ministero. Infatti, entrambi gli esponenti leghisti (Ministro delle Riforme, ministro della Devoluzione) sono ministri senza portafoglio, ovvero, senza ministero, inteso come struttura reale, concreta oggettiva: il dicastero. Per cui che fanno, si trasferiscono loro di persona a Monza? Il ministero della Semplificazione normativa, inoltre, non è nemmeno un dipartimento della Presidenza, ma una “struttura di missione” appositamente creata per supportare il ministro nella sua attività.

MA NON E’ COSI’ – Dunque, se per ministero si intende il luogo operativo in cui si esplica l’attività esecutiva, beh, non c’è niente di tutto questo che apra a Monza il 23 di luglio: come da compromesso raggiunto fra le varie anime della maggioranza che attualmente governa il paese, a Monza apriranno, forse, “uffici distaccati dei ministeri al nord: ben poco da rivendicare. Difficile che l’unico fra i ministeri-veramente-ministeri citati da Calderoli, ovvero quello “di Tremonti”, si trasferisca interamente da via 20 settembre a Monza in un batter d’occhio. Quindi, Calderoli dice cose non vere, probabilmente sapendo di dirle. Non solo, forse non ha fatto bene il punto della situazione con colui che più di ogni altro la Lega punta come alleato privilegiato in questa fase, il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano: che, quando si trattò di sbugiardare il ministro Aldo Brancher, che chiese il legittimo impedimento “perché aveva un ministero da organizzare”, fu piuttosto netto nel segnalargli il semaforo rosso “lessicale”, potremmo dire.

.” In rapporto a quanto si è letto su qualche quotidiano questa mattina a proposito del ricorso dell’on. Aldo Brancher alla facoltà prevista per i ministri dalla legge sul legittimo impedimento”, scrive infatti la Presidenza della Repubblica in un comunicato, “si rileva che non c’è nessun nuovo Ministero da organizzare in quanto l’on. Brancher è stato nominato semplicemente ministro senza portafoglio”.

E’ sicuro Calderoli di aver fatto i conti insieme all’oste, e di non essersi perso proprio niente per strada?

 

Tommaso Caldarelli

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