L’allarme di Briatore alla Santanchè: “Qui crolla tutto, ci tirano le monete”

Le telefonate tra il manager e il politico potrebbero avere un ruolo importante nel processo Ruby

Che succede quando un teste a discarico si dice convinto della colpevolezza dell’imputato? Lo scopriremo quando la procura di Milano deciderà di chiedere conto a Daniela Santanchè e Flavio Briatore delle frasi dette su Silvio Berlusconi mentre, ignari, non sapevano di essere intercettati. Nell’attesa Gianni Barbacetto e Antonella Mascali sul Fatto Quotidiano riportano il terremoto causato ieri dalla pubblicazione, da parte di Repubblica, delle telefonate tra i due:

L’ex manager della Formula 1, parlando con Daniela Santanchè, in alcune telefonate intercettate dalla Guardia di finanza di Genova raccontava dei festini del presidente del Consiglio e del ruolo di Lele Mora. Ora queste intercettazioni sono sono state mandate a Milano e sono confluite nel processo a carico di Nicole Minetti, Emilio Fede e Lele Mora, accusati di aver portato prostitute, anche minorenni, a Silvio Berlusconi. Il 27 giugno i tre dovranno comparire davanti al giudice dell’udien – za preliminare. In vista di questo appuntamento processuale, venerdì 10 giugno i pm di Milano hanno depositato ai difensori dei tre indagati gli audio e i brogliacci delle intercettazioni, finite ieri sulle pagine di Repubblica. Daniela Santanchè, sottosegretario del governo Berlusconi, esi- Daniela Santanchè e Flavio Briatore, qui con il ministro Ignazio La Russa bisce in pubblico la più strenua difesa del presidente del Consiglio, tanto da dichiarare, uscendo dal tribunale milanese, che considera la pm Ilda Boccassini “una metastasi”. Nelle telefonate con l’amico Flavio usa altri toni: “Io sono senza parole”, dice. “Roba da pazzi”. “Va be’, ma allora qua crolla tutto”.

Ci sono poi le dichiarazioni di Mora:

È il 3 aprile. Briatore le confida: “Sai chi è venuto a trovarmi a Montecarlo? Lele Mora. Non bene di salute, e mi ha detto: Tutto continua come se nulla fosse… Non più lì (ad Il ritorno di Feltri Sallusti trasloca in sala riunioni Arcore), ma nell’altra villa… Tutto come prima, non è cambiato un cazzo. Stessi attori… stesso film, proiettato in un cinema diverso… Come prima, più di prima. Stesso gruppo, qualche new entry, ma la base del film è uguale”. “Ma sei sicuro che lui ha ripreso?”. Flavio: “Al cento per cento… È malato, Dani! Il suo piacere è vedere queste qui, stanche, che vanno via da lui. Stanche, dicono. Oh, che poi queste qui ormai lo sanno! Dopo due botte cominciano a dire che sono stanche, che le ha rovinate”. DI MORA, l’impresario televisivo finito in bancarotta, Briatore racconta: “Lele è stato da me due ore, mi fa pena. Dice: Fla, mi hanno messo in mezzo. E sono talmente nella merda che l’unico che mi può aiutare è lui (Silvio)… Faccio quello che mi chiedono”.

E infine ci sono le frasi su Fede:

Parla anche di Fede, Briatore. Dei soldi che si è fatto dare da Berlusconi per Mora, pretendendo però di tenersi la metà: “Mora era in estrema difficoltà e Fede gli ha preso il 50 per cento dei soldi… E poi è andato a dire al presidente: Erano i soldi che gli ho prestato. Invece non è vero, figlio di puttana”. Daniela: “Che genta glia”. Il direttore del Tg4 resta inamovibile al suo posto, dopo l’esplosione del caso Ruby, anche se viene tenuto in quarantena: “Non ha più parlato con il p re s i d e n t e ”, dice Briatore. “Sembra che abbia comprato delle case alla Zardo, con tutti ’sti soldi. Ma pensa che deficiente”. Raffaella Zardo è una presentatrice tv amica di Fede. Il 7 aprile, Daniela Santanché racconta a Briatore la sua visita a Cesare Geronzi, appena silurato dal vertice delle Assicurazioni Generali. Sembra sperare in una sua resurrezione (“Geronzi mica finisce così”), ma Briatore le gela gli entusiasmi. Le spiega che ha contro anche Giulio Tremonti. “Ma vuol dire che perde Berlusconi”, capisce finalmente Santanchè. Flavio: “Dani, io ti dico un’altra roba. Se il presidente continua a fare quello che fa… Siamo nelle mani di Dio qui, eh? Perché l’altra sera ho saputo che c’è stata un’altra grande festa lì, eh? Ha ragione Veronica, è malato. Perché uno normale non fa ’ste robe qui. Adesso Lele, che gli continua a portare, a organizzare questo, è persino in imbarazzo lui!”. Daniela: “Va beh, ma allora qua crolla tutto”. Flavio: “Daniela, qui parliamo di problemi veramente seri di un Paese che deve essere riformato. Se io fossi al suo posto non dormirei di notte. Ma non per le troie. Non dormirei per la situazione che c’è in Italia… Il problema è che poi la gente comincia veramente a tirar le monete”. Daniela: “Le stanno già tirando”.

Sintomatiche anche le frasi sul nuovo direttore generale di Viale Mazzini:

UNICO MOTIVO di soddisfazione, per Santanchè, è l’opera – zione che ha concluso in Rai: “Berlusconi ha fatto fare a me l’accordo con Masi, e quindi tra il 7 e il 9 aprile viene nominata Lei, perché sai, è una mia carissima amica”. Difficile ora, per Briatore, indossare i panni del testimone della difesa, chiamato a dire sotto giuramento che quelle di Arcore erano solo “cene eleganti”. Adesso Flavio tenta di riparare con Fede: “Ti chiedo scusa: se c’è una persona a cui non vorrei fare del male sei tu”. I suoi legali invece, Fabio Lattanzi e Massimo Pellicciotta, presentano una denuncia per rivelazione di segreto d’ufficio contro Repubblica, che si aggiunge a quella già presentata contro il Fatto Quotidiano. La prende male Emilio Fede: “I peggiori nemici sono quelli che ti stanno più vicino: Daniela Santanchè e soprattutto Flavio Briatore, che conosco da trent’anni. Ancora una volta aveva ragione mia moglie: stamattina mi ha detto ‘Emilio te lo ripetevo sempre erano persone da non frequent a re ’”. Difende anche la Zardo: “Raffaella ha già avuto un sacco di problemi, è una falsità bella e buona, lei vive in un monolocale di 40 metri quadri e paga 800 euro ”.

Dario Ferri

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