De Benedetti si compra La7 con i soldi di Silvio?

L’interesse dell’ingegnere per il gruppo editoriale è “concreto”.

Fonti beninformate sono in grado di affermare con sufficiente certezza che l’interesse dell’ingegner Carlo De Benedetti per La7 sarebbe “concreto”. Il patron del gruppo editoriale l’Espresso sembra avere davvero tutta l’intenzione, come d’altronde anticipato da vari retroscena nei giorni scorsi, di procedere all’acquisizione del settimo canale, sempre più “riserva indiana” dei tanti epurati dal duopolio Rai-Mediaset. Ma, per ora, c’è un ostacolo alla realizzazione di questo piano: un ostacolo tutto finanziario.

FUORI I SOLDI – De Benedetti ha bisogno di soldi, molti soldi per imbarcarsi in quest’avventura. E attende che questo denaro entri in cassa; il che arriverà quando un eguale importo uscirà dalle tasche, guarda guarda, di Silvio Berlusconi. Infatti l’editore di Repubblica e l’Espresso è in attesa della sentenza di secondo grado sul giudizio civile per danni che ha intentato contro il gruppo Mondadori, che come è noto è proprio della famiglia Berlusconi. Danni conseguenti allo “scippo” accertato in giudicato appunto della Mondadori, finita alla Fininvest in un modo che diventò oggetto di un lungo procedimento penale: una vicenda di cui nessuno ha mai sopportato gli effetti in sede appunto penale, ma che rischia di produrne, e grossi, in sede civile. 750 i milioni di euro che il tribunale di primo grado ha riconosciuto come pagabili a Carlo de Benedetti proprio da parte di Fininvest: come a dire che la giurisdizione civile ha stabilito che, se pure non ci fosse stato reato nella vicenda del Lodo Mondadori, di certo ci sarebbe stato danno.

UN NUOVO POLO – La vicenda pende davanti al giudice dell’Appello, e la sentenza è imminente: De Benedetti è fiducioso che la pronuncia possa essere a suo favore. Così, con in tasca un accertamento definitivo sul merito, l’ingegnere potrebbe rivolgersi alle banche per ottenere il credito necessario a intraprendere la scalata di La7; non è importante prendere in considerazione l’ipotesi che la sentenza possa poi essere rivoltata in Cassazione: un doppio accertamento sarebbe sufficiente per indebitarsi presso gli istituti di credito. Proprio questo rende l’intera operazione di De Benedetti su La7 ad altissimo tasso di rischio: ma se tutto andasse bene, sarebbe la nascita di un nuovo polo dell’informazione, schiettamente e fieramente d’opposizione alla corazzata berlusconiana. Un progetto politico-editoriale davvero da non sottovalutare.

Tommaso Caldarelli

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