Hanno capito che avrebbero perduto il referendum sul nucleare. Hanno ritirato la legge così da far decadere il referendum. Adesso dicono che “ci stanno ripensando”, che “ci vuole una pausa di riflessione”. Bravi! Questo significa che questi lanzichenecchi non ci avevano pensato prima. E che adesso vogliono impedire al paese di pronunziarsi.Già, è chiaro. Tra qualche mese pensano di tornare alla carica, con altri pretesti, e di rifilarci un nucleare “più sicuro”. Bisogna impedirglielo.
In realtà, hanno tirato indietro la manina perchè hanno capito che la paura del nucleare avrebbe fatto andare al voto milioni di italiani. E, con questo, anche il legittimo impedimento di Berlusconi sarebbe stato votato, insieme agli altri tre quesiti referendari. Così ci scippano quattro volte la democrazia.Ma questo significa che tutte le chiacchiere sugli “eletti dal popolo” sono fuffa. Sanno perfettamente che non hanno più la maggioranza nel Paese. Nemmeno quella relativa (quella assoluta non l’hanno avuta mai).
Bisogna impedire questo scippo. I quattro referendum di giugno sono la votazione più importante cui gli italiani sono stati chiamati negli ultimi venti anni. Non facciamocela portare via da sotto il naso. Potrebbero non essercene altre.
Giulietto Chiesa
è inutile.. gli italiani sono un popolo dalla memoria corta!non avevamo ancora completamente smaltito quella scoria puzzolente di benito mussolini che appena capita un nuovo stronzio intergalattico anzi multitelevisivo subito l’italiano viene attratto..poi, come l’altra volta, gli scherani al suo soldo iniziano a distruggere i capisaldi della democrazie e costituzione, valentemente aiutati dall'”opposizione” con legge elettorale&affini ed il gioco è fatto! penso alle macerie che ci ritroveremo alla fine di questo bel giochino.riguardo il referendum sarei felice di andarlo a votare ma non mi stupirei se trovassero il modo di cancellarlo. d’altra parte non si era già pronunciato il popolo italiano riguardo il nucleare e il sovvenzionamento pubblico dei partiti? appunto:acqua fresca, e abbiamo anche il coraggio di chiamarci una democrazia? auguri!