Candidati, quanto costa provare la scalata…

Presentati i preventivi di spesa elettorale. In testa la coalizione di Merola. Tra i singoli Carcano al top

Quest’anno il Pd ha deciso di spendersi al massimo per riconquistare la fiducia (perduta) dei suoi elettori: per la campagna elettorale ha pronosticato una spesa di 434.790 euro raccolti mettendo insieme tutta la coalizione. Non sono da meno Pdl e Lega, che per cercare di conquistare «finalmente Bologna» (come si legge sui manifesti del candidato Manes Bernardini) hanno preventivato una campagna elettorale da 328.500 euro. Nel frattempo, il meno conosciuto dei candidati, Angelo Maria Carcano, ha pronosticato 82 mila euro di cui 14 mila per i gadget: magliette, palloncini, spille, bandiere e gagliardetti.

L’elenco dei preventivi di spesa elettorale, forniti dalle liste in campo, sono stati pubblicati ieri dal Comune all’Albo Pretorio. I costi indicati riguardano le uscite previste fino al 15 maggio e sono destinati ad aumentare se si andrà al ballottagio.

Virginio Merola mette in bilancio 160 mila euro e il Pd 230 mila ma sono gli unici a non rendere note le singole voci assieme all’Italia dei Valori, che ha presentato al Comune solo l’elenco delle spese del comitato elettorale di Merola. In suo sostegno ci sono Sel e Amelia Frascaroli che spenderanno 25.600 euro, i socialisti della lista Rosa per Bologna che ne mettono a disposizione 18 mila e la Federazione della sinistra che ha messo in conto 1.190 euro.

Spostandosi verso destra invece le spese maggiori sono sulle spalle del Pdl che si trova a spendere 187 mila euro per un candidato che non è emanazione del partito e sul quale si è discusso a lungo prima di accettarlo come rappresentante di coalizione. La Lega, dal canto suo, mette a disposizione la più contenuta cifra di 141.500. Lo scarto tra le due coalizioni che sembrano destinate ad andare al ballottaggio si aggira sui 100 mila euro.

Nella graduatoria dei candidati sindaco il più spendaccione è Carcano, che con la sua lista Nettuno ha preventivato 82 mila euro. Subito dopo però si è giustificato spiegando che «il preventivo è stato redatto al rialzo». Per la stampa di manifesti e volantini (ci sono anche quelli in formato «santino») Carcano spenderà 5.300 euro.

Nettamente inferiori invece sono i preventivi degli altri candidati: 6 mila cinquecento per Anna Montella, candidata per La Destra; 2 mila cinquecento per Elisabetta Avanzi di Forza Nuova e 1.950 per Michele Terra del Partito Comunista dei Lavoratori.

Daniele Corticelli invece può contare su 142 mila cinquecento euro a cui si aggiungono gli 8 mila ottocento preventivati dal Pri e i 6 mila dei Popolari italiani.

Quanto alle singole voci di spesa, le stampe e le pubblicazioni sono in genere le più alte: 115 mila per il Pdl, 50 mila per la Lega, 40 mila per Aldrovandi, 15 mila per Sel e circa 2 mila per il Movimento 5 stelle che li ha usati per i manifesti sugli autobus. É Corticelli però quello che ha speso di più per tappezzare Bologna con la sua faccia: 65 mila euro. Per i candidati sembra essere molto importante anche guadagnarsi degli spazi nelle radio e nelle tv locali.

Fa eccezione il MoVimento 5 Stelle di Massimo Bugani, che i video se li fanno in casa e sfruttano il web per diffonderli. Un bello zero compare di fianco alle voci sull’acquisto di spazi tv mentre 500 euro sono stati spesi per le radio. Per tutti gli altri, si registrano 90 mila euro spesi da Pdl e Lega, 40 mila da Aldrovandi e 38 mila da Corticelli. Il dato di Merola e del Pd non si sa ma hanno assicurato che dopo le elezioni verrà reso pubblico il loro bilancio consuntivo, obbligatorio entro 30 giorni dalle elezioni.

Giorgia Ferro

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