Quand’ero bambino ricordo che alle elementari il maestro ci faceva cantare l’inno d’Italia e “Bella ciao”, ricordo che era ben chiaro chi fossero stati i Partigiani, ricordo che la sola parola fascista veniva associata a vicende tristissime come la scomparsa di Matteotti ed evocava immagini macabre e agghiaccianti come Piazzale Loreto a Milano.

In questi giorni abbiamo appreso con incredulità che alcuni senatori del Pdl ed uno “finiano”, vogliono presentare un disegno di legge costituzionale per abrogare la disposizione XII che vieta “la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”!

Raccontandoci che la disposizione è transitoria, ovvero che dopo 65 anni può essere cancellata, questi incoscienti ieri hanno messo a soqquadro la Camera dei deputati.

Mi sono documentato e guarda un po’… risulta che quella disposizione non è per niente transitoria perché non contiene “indicazioni di limiti temporali”.

Essa invece esprime un giudizio storico e morale inappellabile e irreversibile di condanna del regime fascista!

Questi personaggi sanno che la nostra Costituzione è l’ultimo baluardo contro l’infima degenerazione a cui stiamo assistendo, e forse i Padri Costituenti, che sapevano bene di che cosa è capace un Regime, non a caso scrissero una Carta che avrebbe continuato a fare la Resistenza anche dopo di loro.

Vi invito a leggere questa pagina di Storia e riflettere…

“I fratelli Cervi furono i sette figli di Alcide Cervi e di Genoveffa Cocconi ed appartennero a una famiglia di patrioti italiani.

Uomini integerrimi e dai profondi convincimenti democratici, presero attivamente parte alla Resistenza pagando con la vita la propria fedeltà a quegli ideali di libertà e di giustizia sociale che erano stati loro trasmessi fin da bambini dal padre.

Fatti prigionieri, vennero tutti e sette fucilati dai fascisti il 28 dicembre 1943 nel poligono di tiro di Reggio Emilia.”

 

 

Cipriano Rocco

Attivista MoVimento 5 Stelle