Lampedusa diventa un lager

Un’ordinanza del sindaco vieta la circolazione degli immigrati sul suolo italiano dell’isola. Talmente incostituzionale che si vede da lontano.

Troppi gli immigrati a Lampedusa. Davvero troppi: l’aveva detto il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, che non si era in grado di sopportare una tale invasione. E allora, la soluzione c’è: che almeno stiano fermi dove siano. Che non si muovano. Limitati nella loro fisicità. Rinchiusi. Bloccati.

LAMPEDUSA LAGER – Questo il contenuto dell’ordinanza che il sindaco di Lampedusa sta elaborando, e che vieterà la libertà di circolazione a tutti gli immigrati sul suolo italiano di Lampedusa.

Il sindaco di Lampedusa Bernardino De Rubeis sta predisponendo un’ordinanza per vietare la circolazione per le strade dei migranti che si trovano sull’isola in attesa di essere trasferiti. Nel centro di accoglienza dell’isola per ora si trovano circa 700 persone giunte nei giorni scorsi su barconi partiti dalla Tunisia, che sono libere di girare per il centro abitato, sedersi al bar, fumare una sigaretta sulla banchina del porto. ‘L’ordinanza – spiega il sindaco – e’ a carattere igienico-sanitario e per la sicurezza. Non e’ possibile che gruppi di 20-30 persone sostino in un bar o occupino una strada impedendo ai Lampedusani di svolgere liberamente le proprie attivita’ o di passeggiare senza timori. Ieri un’assemblea cittadina di circa tremila persone ha dato mandato al sindaco di agire in questa direzione’.

Il razzismo più dilagante degli ultimi tre mesi si può trovare condensato in quest’affermazione. Piacevole leggere che i lampedusani sarebbero bloccati nelle loro attività da “trenta persone in un bar”. Ripetiamo: per il sindaco di Lampedusa è un problema se gli immigrati vanno al bar.

TUTTI FERMI – O se passeggiano per strada. Forse se esistono. Che abbiano un corpo e facoltà di movimento. E così convochiamo una fantomatica “assemblea cittadina” di “circa tremila persone” che da mandato al sindaco di trasformare l’isola in un lager. Come la Manhattan di “1997: Fuga da New York”. E il sindaco blocca i movimenti di tutti gli immigrati con un’ordinanza amministrativa. Quale è il problema? Il problema è che per fortuna non si può fare. Che solo una legge può limitare un diritto umano basilare ed inalienabile come quello di muovere il corpo: perchè di questo parliamo. Libertà di movimento. Divieto di circolazione. Il signor sindaco dice che l’immigrato deve stare fermo dove è.

(nella foto, il Cpt di Lampedusa)

INCOSTITUZIONALE – Già, però non si può fare. Perchè ci sono un monte di norme della Costituzione italiana che dicono che in Italia i diritti umani sono assicurati ad ogni soggetto vivente, cittadino o non cittadino, ancora prima di sciogliere il dubbio su una sua autorizzazione a rimanere nel suolo della Repubblica, di concedergli un permesso di soggiorno o di discutere di una sua cittadinanza.

La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali.

E da questa norma discende quella contenuta nelle disposizioni sulla legge in generale, o preleggi al Codice Civile, ancora più chiare.

Lo straniero è ammesso a godere dei diritti civili attribuiti al cittadino a condizione di reciprocità e salve le disposizioni contenute in leggi speciali. Questa disposizione vale anche per le persone giuridiche straniere

Se si pensa che furono elaborate in epoca pre-Repubblicana, si capisce che l’ordinanza del sindaco di Lampedusa fa un passo indietro di circa 100 anni tornando ad uno stato pre-moderno. E si capisce anche che qualsiasi soggetto potrà impugnare la norma davanti ad un qualsiasi giudice, che la manderà alla Corte Costituzionale che gli darà fuoco in tre minuti. Forse meno.

Tommaso Caldarelli

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