E gli operai continuano ad andare in Paradiso…

Fra escort e falsa morale passa in secondo piano la situazione reale del paese, sempre più disperata

Forse i giornalisti italiani sono troppo impegnati a spiare nelle mutande di Berlusconi o a indignarsi per il moralismo impereggiante, per leggere alcune cronache locali che ci fanno tornare duramente alla realtà. Forse è molto meglio cianciare di porcherie invece che calarsi nella realtà di un paese ormai sull’orlo del baratro, come se non parlandone le cose potessero migliorare.

Nel frattempo però la vita vera, quella in fabbrica, quella del lavoro, va avanti: e mentre qualcuno prende 2000 euro solo per aver portato a cena il proprio decolletè, c’è anche chi quei soldi non li vede in un mese e per questo si toglie la vita, nel terribile silenzio dei media.

VIDEOCON – Nel 2009 gli operai di Videocon avevano bloccato il Paese per denunciare la loro situazione disperata. La storia è quella a cui ormai siamo purtroppo abituati: aziende che chiudono, operai in cassintegrazione e mobilità, uomini e donne disperati che dopo anni di lavoro vedono crollare le speranze per il futuro della loro famiglia. Una realtà che in Italia, complice la crisi ma non solo, è divenuta così quotidiana da non fare nemmeno più notizia. Come non ha fatto notizia la multa, recapitata in questi giorni agli operai che proprio nel 2009 avevano manifestato: quasi 4000 euro a testa. Quasi 4000 euro da pagare, quando non si vede uno stipendio da chissà quanti mesi, quando già una spesa di 100 è un lusso, quando si tira la cinghia da troppo tempo e non si vede nulla di buono all’orizzonte.

CIAO – E così un altro operaio ha pensato di farla finita: si chiamava Antonio Pizzuti, aveva 56 anni e da 20 lavorava per la Videocon ad Anagni. Viveva con la madre e da tempo, da quando aveva perso il lavoro, era depresso tanto da aver già provato a togliersi la vita. Ce l’ha fatta il 10 febbraio, quando è stato trovato dai familiari impiccato. Inutile la corsa all’ospedale: questa volta Pizzuti ce l’ha fatta. Ed ha così raggiunto il suo collega cassintegrato Videocon, morto suicida 10 mesi fa. Non ha nemmeno voluto attendere che fosse data la parola fine sulla vicenza della sua azienda, che in queste ore è sul tavolo del Ministro Romani. Evidentemente aveva già perso la speranza, e come lui un esercito di silenziosi, che non si curano di Ruby e Ferrara perché hanno, a troppo tempo, altri problemi ben più gravi da risolvere. Soli, dimenticati.Da un Paese la cui china è segnata, come lo è quella di chi prima umilia i suoi pilastri, i lavoratori, e poi li lascia andare alla deriva. E scusate tanto il moralismo.

Maddalena Balacco

Be the first to comment on "E gli operai continuano ad andare in Paradiso…"

Leave a comment

Your email address will not be published.


*


Perché?

Protected by WP Anti Spam