Il giornale dei vescovi si arrabbia con la decisione della Cassazione sulle adozioni per i single
“La prospettiva che si possano affidare programmaticamente bambini a persone sole ha un senso educativo? Oppure ci si arriva solo per assecondare una deriva sociale, che non tiene conto del bene supremo del bambino ad avere un padre e una madre?”. Sono queste le domande che pone il quotidiano cattolico Avvenire all’indomani della sentenza con la quale la Cassazione ha applicato le leggi vigenti, e ha dunque respinto la domanda di una single di Genova a vedere riconosciuta un’adozione ottenuta in Russia, esortando pero’ il legislatore italiano a intervenire, in quanto sarebbero maturi i tempi affinche’ i single possano adottare, con meno difficolta’, i bambini rimasti soli o abbandonati dai genitori naturali.
RIDUZIONE DEL DANNO – “Dopo la sentenza della Cassazione – rileva il giornale della Cei in un breve corsivo – gia’ si sente discutere di male maggiore e bene minore, quasi fossimo alla politica della riduzione del danno”. Ma nella sentenza la Cassazione ha riconosciuto, scrive Avvenire in un altro articolo, che “l’adozione legittimante e’ consentita soltanto ai coniugi uniti in matrimonio, avendo finora ritenuto il legislatore tale situazione opportuna e necessaria nell’interesse dei minori”. “Lo stesso – sottolinea – cui guarda il cardinale Ennio Antonelli, presidente del Consiglio per la famiglia. Nei procedimenti di adozione, ha ricordato infatti il porporato, “in linea generale, la priorita’ e’ il bene del bambino, che esige un padre e una madre: questa dovrebbe essere la normalita’”. E – continua l’articolo – cosi’ la pensa anche il presidente del Tribunale per i minori di Roma, Melita Cavallo”. “Un’evidenza che pero’ – nota ancora il giornale della Cei – per alcuni tanto evidente non e’ – richiamata anche dal presidente del Forum delle famiglie, Francesco Belletti, che ricorda come in Italia ci sia una “grandissima disponibilita’ di coppie pronte all’adozione sia nazionale che internazionale”. Mentre “non esiste un diritto dell’adulto all’adozione – conclude Avvenire citando ancora Belletti – ma esiste soltanto il diritto del bambino ad essere educato in una famiglia. Per questo va garantita la completa genitorialita’, il fatto cioe’ di avere un padre e una madre, a chi e’ gia’ stato cosi’ duramente colpito dalla vita”.
LASCIATE CHE GLI ORFANI… – Il ragionamento dell’Avvenire non fa una grinza, ma ne fa due. La prima: se è giusto che un figlio abbia un padre e una madre, non si capisce perché non proponga un provvedimento legislativo che obblighi a sposarsi le madri single, pena l’addio alla figliolanza. Se è vero quello che i vescovi pensano, questo potrebbe essere un problema, o no? La seconda: la Cassazione ha chiaramente specificato che se l’offerta (di adozioni) è superiore alla domanda, è meglio che ci siano le adozioni ai single rispetto a che i bambini rimangano negli orfanotrofi. E’ vero che ci sono molte coppie che sono disponibili all’adozione, ma è anche vero che per l’atto c’è da valutare l’idoneità delle stesse. Anche dal punto di vista economico: un single che guadagna migliaia di euro al mese può essere valutato lo stesso positivamente. Ma forse dalle parti dell’Avvenire c’è chi preferisce che gli orfani (e, in generale, i bambini abbandonati) rimangano tali. Perché questo è il modo migliore affinché vengano a Lui.
Alessandro D’Amato
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