Futuro e Libertà in crisi…

Dopo l’annuncio dell’ingresso al governo della Destra di Storace; e dopo la mancata archiviazione di Gianfranco Fini per il Montecarlo-Gate, il movimento affronta una fase convulsa.

Con tutta evidenza il fine settimana appena trascorso deve essere stato piuttosto indigesto ai finiani e le notizie di (vere o presunte) ulteriori defezioni dal Fli deve aver acuito il senso di smarrimento di molti militanti. Silvio Berlusconi ha chiamato a far parte del governo La Destra di Francesco Storace, inviando un messaggio durante il Comitato Centrale del partito di destra e dando cosi’ seguito a quanto il Cavaliere aveva promesso a fine settembre in quel di Taormina. I finiani hanno inondato di improperi la pagina di Facebook di Storace, accusando La Destra di essersi “venduta a Berlusconi” e dimenticando, evidentemente, di essere stati loro stessi commensali insaziabili alla tavola di Arcore per ben 16 lunghi anni.

STORACE AL GOVERNO – Bisogna riconoscere che, forse per la contentezza scaturita dagli avvenimenti politici, Storace ha lasciato che a decine i militanti di FLI sfogassero la loro frustrazione e si e’ limitato a rispondere con il sarcasmo e la battuta che gli sono consueti. I finiani sono ben consapevoli del fatto che la presenza di un partito che presidi il fianco destro del PDL e che abbia nel suo nome ben in evidenza la parola Destra e il richiamo simbolico alla imperitura “fiamma” del fu MSI , rappresenta per loro il peggiore degli incubi. Quando gli elettori, in un futuro piu’ o meno prossimo , dovranno scegliere se apporre la loro scelta su un progetto fumoso ed indefinito come quello di FLI, oppure preferire la compattezza di un partito monolitico che garantisce pienamente e senza ripensamenti quei valori che sono stati il fondamento dell’ MSI di Giorgio Almirante, e’ chiaro che il danno per Futuro e Liberta’ potrebbe essere devastante. In effetti in questo momento il partito di Fini si trova in mezzo al guado, impantanato in un gelatinoso Terzo Polo che e’ completamente depotenziato nella sua azione politica tanto da ricopiare, senza molta fantasia, l’ ostinata richiesta di dimissioni del premier al pari del PD e dell’ IDV. I problemi per FLI sono anche di altro genere e nascono proprio dalla scelta giustizialista ed oltranzista perpetrata da Fini che si ritrova a fare i conti con i suoi stessi proclami. Il Presidente della Camera aveva promesso in un esplicito video messaggio che, se si fosse acclarato che l’appartamento di Montecarlo era di proprieta’ di suo cognato Tulliani, egli avrebbe rimesso il mandato. Le carte pervenute da S. Lucia sembrano confermare proprio questa eventualita’, tant’ e’ che nella seduta del 2 febbraio scorso , il Gup di Roma ha sospeso il giudizio sulla richiesta di archiviazione del procedimento a carico di Gianfranco Fini, lasciando che il Presidente della Camera rimanga iscritto sul registro degli indagati fino al prossimo 2 marzo.

FINI ANCORA INDAGATO – La situazione e’ indifendibile e anche i piu’ accaniti difensori di Fini non hanno molti mezzi da contrapporre alle domande , legittime, che i militanti pongono loro. “Onorevole Raisi ( FLI ) , ma il Presidente della Camera Gianfranco Fini si presentera’ al Congresso del suo partito in veste di indagato o terra’ fede alle sue stesse parole che fanno del giustizialismo la nuova bandiera di FLI e si defilera’ ?”. Questa e’ la domanda che un iscritto a Generazione Italia ha rivolto ieri sera al deputato finiano sulla sua pagina di Facebook ottenendo come unica risposta quella di esser immediatamente “bannato” dal deputato a corto di argomenti di replica. E’ evidente che la parola Libertà riportata nel logo del partito sia un filino abusata se , poi, non se ne ritrova traccia nei comportamenti concreti dei dirigenti nazionali che tale liberta’ dovrebbero difendere e avvalorare. Raisi ignora che la Libertà e’ uno stato dell’ anima, e’ mettersi in posizione di ascolto e di rispetto anche nei confronti di chi ha opinioni ed idee diverse dalle nostre . Liberta’ significa non trincerarsi dietro una cortina di silenzio imbarazzato, ne’ zittire con mezzucci patetici la voce dei militanti che chiedono spiegazioni. Se quelli di FLI hanno realmente abbandonato il PDL per mancanza di democrazia interna e di confronto e’ chiaro che gente come Raisi non conosce il significato di nessuna delle due parole.

Quindi appare evidente che in FLI la liberta’ e’ una mera chimera e il futuro rischia di essere una fumosa illusione.

Giovanni Palombo

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